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Avete vinto voi: “in poltrona ci sto io”, anzi a questo punto, ci stiamo tutti quanti appassionatamente. 

Sono passati ormai alcuni decenni da quando sul mercato italiano si affacciavano le prime Pay TV a trasmettere le partite di serie A, poi col tempo sono passate alla B e oggi, ancora più giù, fino alla serie C. Con gli anni, visto il successo ottenuto, dovuto anche al fatto che a molti piaceva veramente stare comodi in poltrona, con birra e pizza, meglio senza la moglie tra i piedi che puntualmente aspetta il fischio d’inizio per raccontarti di aver visto l’amica oppure come è andata la sua giornata o menate simili, l’offerta è aumentata,vsi è arricchita di nuovi contenuti, tanto che oggi andare allo stadio è diventato di gran lunga sconveniente. 

Il Covid sembrava aver dato il colpo di grazia, ma la resilienza del tifoso ha fatto sì che tra greenpass, mascherine e distanziamento si tornasse allo stadio, in casa e in trasferta, con le stesse modalità. In trasferta a Benevento Venerdì, e a Cremona ancor prima, sembrava avviata finalmente la stagione del “trasfertista 2.0”, quella della rinascita, della nuova vita post Covid. Insomma, tutto è bene ciò che finisce bene. Col cavolo! 

La prossima partita a Crotone è uno schiaffo in faccia al tifoso. La partita di Crotone fa rinascere dalle ceneri la tanto famosa quanto odiata Tessera del Tifoso. Non se ne parlava da Febbraio 2020 quando il Lecce fece visita a casa del Napoli e se ne risente parlare di nuovo oggi per la prima volta dopo più di un anno. Della serie: “pensavate di esservi scordati di me? Poveri illusi!”. Ma come è possibile, ci chiediamo, che così, senza nessun preavviso, senza che nessuno ci abbia più pensato, la TdT si ripresenta a sorpresa, come fosse una multa recapitata dal postino quando meno te l’aspetti e soprattutto quando hai dieci bollette da pagare in arretrato?

Non stiamo discutendo sul fatto se essa sia stata uno strumento valido e se la sua applicazione ha raggiunto gli obbiettivi prefissati da chi l’ha concepita, vogliamo solo capire qual è l’opportunità di riattivarla in un momento in cui tutta l’Italia sta ripartendo, insieme ad essa anche le Società di calcio tra mille difficoltà e soprattutto i tifosi, che prima di essere tali sono dei cittadini e come tutti quanti gli italiani hanno dovuto subire limitazioni e restrizioni che toglievano il fiato e deprimevano le menti. Allora all’improvviso ritorna la voglia di urlare fuori dal balcone all’indirizzo di non sappiamo chi, come si usava circa un anno fa: “sapete che c'è di nuovo? In trasferta ci andate a voi e io rimango a casa sul divano”, al costo di sentire le incombenze delle mogli che durano per novanta minuti. Giusto il tempo della partita.

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