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Il Lecce ha passato delle settimane, forse dei mesi, particolarmente difficili e nel girone di ritorno ha fatto oggettivamente fatica. Da metà febbraio in poi, la media punti è stata una delle peggiori della Serie A e il grosso vantaggio guadagnato sulle pretendenti è stato messo in discussione.
Tant'è che i giallorossi non sono mai stati negli ultimi 3 piazzamenti della graduatoria.

Il traguardo rappresentato dalla salvezza è a tutti gli effetti la consacrazione di questo progetto tecnico, ma anche le tappe non sono state male, come sottolineato col precedente dato.
Durante i momenti difficili, in preda alle emozioni c'è chi ha speculato su quanto di buono fatto dal Lecce, per sminuire appunto un percorso che, in fin dei conti, è stato lineare.

La squadra di Baroni ha sempre fatto la corsa su se stessa: lo scorso agosto conosceva la quota da raggiungere per salvarsi e ce l'ha abbondantemente fatta. 
I famosi 40 punti potremmo considerarli un cimelio, dato che nelle ultime 4 stagioni i 36 punti hanno sempre significato salvezza.

SERIE A, LE QUOTE SALVEZZA

SERIE A 19-20: 36 punti
SERIE A 20-21: 34 punti
SERIE A 21-22: 31 punti
SERIE A 22-23: 35 punti (dato in proiezione)

Il Lecce, dunque, quello che doveva fare ha fatto.
Chi afferma che la salvezza è arrivata per demeriti altrui sbaglia oggettivamente: lo dicono i numeri. 
La Serie A è questa, i 40 punti sono un concetto da mandare in pensione e con 36 il gioco, a meno di sorprese, è fatto.

Il Lecce ha raggiunto la salvezza solo ed esclusivamente con le proprie forze, ha compiuto un'impresa considerando i presupposti (minore monte disponibilità economica) ed è il momento di togliersi il cappello davanti al lavoro di società, area tecnica e calciatori.
Un ineccepibile esempio da seguire per chi approderà in massima serie dalla cadetteria.

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