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Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere l'atteggiamento del presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani rispetto alle questioni arbitrali di Roma-Lecce. I tifosi salentini hanno infatti più volte chiesto al numero uno di via Costadura di intervenire in maniera netta e decisa, di fare insomma la voce grossa, per cercare di arginare il più possibile quelli che sembrano essere errori marchiani da parte di due dei direttori di gara che hanno condotto le ostilità in Lecce-Inter, Lecce-Monza e Roma-Lecce. Parliamo naturalmente degli arbitri Pairetto e Prontera e relativi VAR.

Affidandosi ad un post sui Social, lo stesso SSD aveva scritto:

Ho il dovere di dire che la società è presente, che non trascura nulla, anche se non si esprime attraverso sfoghi mediatici urlati, volgari e controproducenti. Un modo di comunicare che è utile solo a scatenare reazioni opposte, oltre che a concedere pericolosi alibi alla squadra che anche ieri ha dato tutto. 

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Parole che sono state bollate sin da subito come di circostanza o, nel peggiore dei casi, come incapacità del club giallorosso di farsi valere ai piani alti. Oggi invece quelle parole hanno un sapore nettamente differente perché fanno da sfondo a quelle che sono le decisioni che l'AIA ha preso nei confronti di arbitri e VAR.

A COSA HANNO PORTATOLE PROTESTE NELLE SEDI ISTITUZIONALI?

Una strategia che ha pagato, dicevamo, perché ha presto servito il conto a chi ha sbagliato in due delle tre partite citate. L'arbitro Pairetto, che ricordiamo è un arbitro Internazionale, non arbitra in Serie A proprio da Lecce-Monza. Sostanzialmente da tre gare. Banti e Prontera invece non compaiono nelle designazioni del prossimo turno; col fischietto della sezione di Bologna che non è stato scelto nemmeno come quarto uomo. Tradotto: hanno ricevuto la sospensione e non si sa quando ritorneranno in serie A, col rischio serio che il "fermo" possa anche perdurare nel tempo. 

Nel prossimo turno invece i giallorossi sono stati “omaggiati” da una formazione arbitrale di assoluto livello: Massimi sarà il fischietto dell'incontro, con Doveri quarto uomo e Guida al VAR.

Il Lecce, seguendo le linee istituzionali, senza sbraitare, acquisisce stima e rispetto, dimostrando che la professionalità è sempre meglio della cafonaggine. Andare in TV e urlare, col rischio che quello sfogo non venga ascoltato e torni indietro come un boomerang, può avere effetto solo sull'esigenza dei tifosi di farsi giustizia. 

COSA SPETTA AL LECCE ADESSO?

Nulla. Nessuno potrà dire se gli errori cesseranno di esserci ma di sicuro siamo certi che le decisioni dell'AIA, ferme e severe, possano funzionare da deterrente e possano aiutare gli arbitri ad essere più equilibrati nelle scelte.

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