Sticchi Damiani: "Portiere e punta? Non c'è fretta. Nessun calciatore mi ha chiesto di andare via"
Il presidente del Lecce a 360°
Il presidente Sticchi Damiani ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
INTROITI
"Tutto viene reinvestito in tante cose. Non si deve pensare solo ad acquisti, stipendi di calciatori e staff, ma a più componenti (per esempio prendiamo 20 charter all’anno) che andrebbero ridimensionate per dare più budget all’area tecnica che non può fare sempre salti mortali. Il nostro ad Mencucci sta lavorando per ridurre i costi superflui".
BARONI
"E’ stata una separazione serena. Ho lasciato che se ne occupasse in prima persona Pantaleo che segue la parte tecnica. L’idea era quella di ripartire da lui. Le volontà non si sono incontrate. Inutile dire di chi è la colpa. Ci teniamo due anni meravigliosi e spero che lui li porti nel cuore".
D'AVERSA
“Le sensazioni? Buone. Perché è un buon tecnico che fa parlare il campo e ha valori umani. Lo conobbi a una cena a Ostuni: una bella impressione. Dopo la presentazione sono rimasto della stessa idea".
CALCIOMERCATO
"Questo mi sembra un mercato più accorto per le piccole. Noi facciamo un mercato di opportunità. Se Hjulmand parte ci vuole uno che non lo faccia rimpiangere troppo. Per quanto Corvino e Trinchera siano abili e aziendalisti, è difficile fare operazioni a zero. Sulle cessioni ne deve valere la pena. Ma nessun calciatore mi ha chiesto di voler andar via, anzi alcuni hanno finito le vacanze in Salento. Vuol dire che stanno bene".
FALCONE E COLOMBO
"Pescare i sostituti in Italia? Non è detto. E non c’è fretta. Corvino lavora ad ampio raggio, poi restringe la rosa".
MAIN SPONSOR MAGLIA
“Cambiarlo? C'è questa possibilità. Le nuove maglie sono bellissime e stupiremo con una presentazione attraverso una nuova modalità”.
ABBONATI
“Veniamo da un record, ci piacerebbe aumentarlo anche di una sola unità”.
CENTRO SPORTIVO
“Siamo in ritardo, non lo nego. Nel 2024 vorrei essere nel nuovo che non è distante da Lecce”.
SOFFRIRE
“È nel DNA ed è scontato, è realismo. Soffriremo ma non ci spaventa”.