header logo
Non è facile cambiare il parere della gente. Spesso le persone ti giudicano ed in loro resta radicata la prima idea che si fanno di te. Puoi fare qualunque sforzo, metterti alla prova e dimostrare che a sbagliare sono loro. A volte tutto questo non cambia la situazione. A volte, invece, la gente cambia idea. In alcune occasioni i nostri sacrifici vengono ripagati, le nostre fatiche diventano gioie e quel pregiudizio si trasforma in un giudizio, magari positivo. Esattamente ciò è accaduto ad Andrea Tabanelli, centrocampista arrivato in giallorosso nell’ultima stagione di Serie C e diventato protagonista con la maglia del Lecce, dapprima in cadetteria e poi in massima serie. Il classe ’91 è giunto nel Salento durante la sessione di mercato invernale. Il Ds Mauro Meluso era alla ricerca di un trequartista che alzasse il livello tecnico della squadra e, dopo aver registrato il no della piazza all’eventuale acquisto di Strambelli, si decise a portare al Lecce il tuttofare romagnolo. Le sue prime apparizioni in quel campionato non furono positive. Nel 4-3-1-2 Andrea non poteva occupare la porzione di campo riservata al trequartista, non aveva il passo e la condizione fisica per svolgere al meglio quel ruolo. Il pubblico rumoreggiava spesso, le sue partite non duravano mai 90 minuti e tutto lasciava presagire ad una separazione in estate, indipendentemente dal risultato finale. Il curriculum di Tabanelli raccontava di un giocatore forte ma incostante, soprattutto per colpa di quei maledetti infortuni muscolari, che ne hanno condizionato la carriera. La promozione in Serie B non aveva cambiato il parere che società e tifosi avevano del giocatore, per molti non era da Serie B ed in quel campionato sarebbe servito un sostituto. Tutti avrebbero mollato. Si sa, nel calcio la fiducia dell’ambiente è tutto e quando giochi in una piazza che non ti apprezza è ancora più difficile esprimersi al meglio. Ciò che ha fatto la differenza, però, è stata la sua voglia, quella dimostrata nell’estate successiva alla promozione in Serie B, durante la quale Tabanelli ha rinunciato alle ferie estive pur di dimostrare a tutti, ma prima a se stesso, che era tornato e questa volta voleva riprendersi tutto ciò che aveva perduto per strada. Il goal al Brescia, forse il più importante degli ultimi anni, misto alle altre reti ed alle tante ottime prestazioni, sono ricordi indelebili, immagini che ora ci passano per la mente ed alle quali non vogliamo porre freno. Il Lecce ed “Il Taba”, cosi lo chiamano i suoi compagni di squadra, si salutano, senza dirsi addio, perché nel calcio come nella vita non si sa mai. Il centrocampista riparte da Frosinone, riparte dalla Serie B, categoria che ha dimostrato di meritare sul campo, battendosi e vincendo con i nostri colori addosso. Il club salentino perde sostanza e qualità in mezzo al campo, centimetri sui calci piazzati, ma soprattutto l’entusiasmo travolgente di questo ragazzo, professionista esemplare e uomo vero. I tifosi giallorossi, quelli che un tempo lo fischiavano, adesso ne piangono, sportivamente parlando, la partenza. Lui stesso ha dichiarato di non esser riuscito a trattenere le lacrime nel momento dei saluti. Il calcio è anche questo, lo conosciamo bene ma non riusciamo ad abituarci. Ora è il momento di pensare alla salvezza, per rendere merito anche a chi questa Serie A ce l’ha regalata sul campo.
Ciro e Michele, eroi senza tempo
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"