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Elvis Abbruscato, ex attaccante del Lecce, ha parlato del cammino dei giallorossi al Corriere dello Sport.

PLAY OFF – “Non esiste una ricetta per i playoff, è una competizione tosta. Bisogna essere bravi a capire i momenti importanti durante una partita, è fondamentale saper leggere le situazioni, anche dal punto di vista emotivo. I ragazzi non devono lasciarsi condizionare dal risultato. Ai playoff non si vince cercando il risultato, si vince con la consapevolezza della propria forza. Quando giocavo, avevo di fianco Tiribocchi: quello che non riuscivo a fare io, lo faceva lui. Il calciatore deve trovare le sicurezze nei reparti, nel gruppo, nell’allenatore che prepara bene la partita. Queste sono partite a sé, diverse, sono tutta un’altra storia. Il nome conta, ma a volte è pericoloso: quante volte abbiamo visto squadre non favorite vincere i playoff?”.

PLAY OFF VINTI CON IL LECCE – “Sì, ma perché ero supportato bene. Diventi decisivo quando i tuoi compagni sanno che tu sarai decisivo. I gol contro Albinoleffe e Pisa sono il frutto di settimane di lavoro. In una squadra gli attaccanti sono sempre gli uomini decisivi, non c’è niente da fare…”.

CODA – “Certo, c’è Coda, ma non dico che bisogna puntare su un solo calciatore, ma in partite del genere gli attaccanti fanno il 70% del risultato”.

LECCE DI OGGI - “È stato un campionato altalenante per il Lecce. Il contesto ha condizionato la squadra, tra Covid e infortuni. È anche vero che questa rosa è fortissima. Secondo me questo Lecce doveva arrivare primo in classifica, poi è chiaro che sono successe tante cose, ci sono tante giustificazioni, che sono anche plausibili. Adesso però bisogna fare i playoff, da una parte c’è la sicurezza di essere la squadra più forte di tutte, dall’altra parte c’è anche un’insicurezza di fondo per come è andato il campionato”

FATTORI IMPORTANTI – “Il fattore psicologico è fondamentale. Corini dovrà essere bravo a togliere questo peso alla propria squadra. Bisogna ragionare una partita alla volta. Noi abbiamo vinto i playoff perché eravamo consapevoli della nostra forza ma giocavamo da squadra con una mentalità operaia, quasi da gruppo che doveva salvarsi. Eravamo umili, non andavamo in campo convinti di essere più forte degli altri. L’equilibrio è tutto: non bisogna essere né troppo sicuri e né troppo insicuri. E poi ogni tanto ci si può anche dire: tomiamo a casa con lo 0-0, facciamo la nostra partita umile. Perché ai playoff funziona così, per noi andò così anche con il Torino”.

VITTORIA DI PISA – “Ecco, quella fu una partita difficilissima. Noi ci dicemmo: non perdiamo. Mi ricordo una scena: eravamo in cinque sulla linea difensiva a difendere sullo 0-0, contro un Pisa forte, con Ventura in panchina, che giocava benissimo».

PRONOSTICO? – “La prima è fondamentale, ti dà lo slancio. Il lecce dovrà giocare lunedì sera fuori casa. Sono tifoso del Lecce e spero che vada in A, ma l’importante è non avere fretta ai playoff. Il Lecce deve sapersi aggrappare a tutto, non faccio un pronostico ma dico che è fondamentale non perdere la prima partita”.

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