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Il braccio di ferro tra il calcio ed il Governo si è concluso: le squadre di Serie A potranno spalmare in sessanta rate nei prossimi cinque anni i milioni di tasse non pagate nell'era Covid, con una mora del 3% e nessuna sanzione penale o sportiva. Una manovra che allo Stato costa la rinuncia nell’immediato a quasi un miliardo di euro. Ha la meglio Claudio Lotito, il senatore di Forza Italia che è riuscito a convincere il governo nonostante il parere contrario dei due ministri Abodi e Giorgetti ad infilare in manovra un provvedimento ad hoc per il calcio.

La misura in particolare consentirà di versare dal 2023, in 60 rate e con maggiorazione del 3%, gli 889 milioni di tasse sospese durante la pandemia e in scadenza giovedì, una cifra riconducibile per oltre metà (circa 500 milioni) alla Serie A. Il governo l’ha inserita in manovra con un emendamento, rispettando l’indicazione dell’ordine del giorno (mutuato da una proposta sottoscritta anche da Claudio Lotito, senatore di FI e presidente della Lazio) approvato in Senato durante l’esame del dl Aiuti quater.

Nelle scorse ore il presidente Sticchi Damiani aveva commentato così la questione:

“Proprio in queste ore saranno prese delle decisioni importanti in relazione ai pagamenti che erano stati sospesi nel periodo della pandemia. Si sta discutendo tanto a Roma, sarebbe auspicabile una soluzione di compromesso che preveda il versamento immediato di tutta la parte contributiva e la rateizzazione in 5 anni della sola parte fiscale, previo il pagamento anticipato di una penale del 3% dell'importo. Sarebbe una agevolazione giusta per un settore che non ha ricevuto aiuti, ed anche in questo caso non sarebbe un contributo a fondo perduto, come avvenuto per altri settori, ma solo un modo per dilazionare nel tempo il pagamento di quanto dovuto, senza un euro di sconto, anzi con l'aggravamento di una penale”.

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