Sticchi Damiani: "Sabato si è accesa una spia. Dobbiamo migliorare i difetti che avevamo già lo scorso anno"
Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha rilasciato una lunga intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia, nella quale si è soffermato sul periodo negativo che stanno vivendo i giallorossi.
EQUILIBRIO – "Le cifre sono chiare. Con 27 gol segnati, siamo il team più prolifico del campionato ma, al contempo, dalla terza alla tredicesima a giornata, abbiamo incassato 18 reti, ad una media superiore a 1,6 a match, che non permette certo di cullare sogni di gloria. Sono certo che mister Corini, che è bravo e preparato, abbia ben presente la necessità di trovare le adeguate contromisure e che ci stia lavorando con il suo staff. L’allenatore deve aiutarci a migliorare un difetto che già dall’anno scorso è nel DNA di questa squadra. Occorre pazienza”.
3 FATTORI – "Ci sono almeno tre cose da tenere a mente: questa Serie B è una A2, un campionato durissimo e sempre a rischio. Il nostro percorso. come abbiamo detto in estate, è triennale, se saremo bravi a anticiparne i tempi avremmo fatto qualcosa di sensazionale. In terza istanza, bisogna stare sempre sul pezzo, se si sbaglia l’atteggiamento, come già l’esperienza ha dimostrato, possono finire coinvolte nella zona salvezza anche squadre costruite per vincere. Sabato si è accesa una spia. Dobbiamo riappropriarci della realtà”.
INFORTUNI E PROBLEMI DIFENSIVI – "L’anno scorso avevamo diversi infortunati a settimana , quest’anno ci stanno mancando Dermaku, un grande difensore sul quale si è puntato per il campionato e Zuta che all’inizio ci ha dato tantissimo anche sul versante destro e che ha avuto un momento di calo a seguito dell’infortunio, peraltro ormai superato. I gol subiti effettivamente sono tanti, ed è cruciale migliorare sotto quest’ aspetto. Il problema credo sia legato a un tema di equilibrio generale. Come si esce da una sconfitta come quella di sabato? Con il lavoro, il coltello tra i denti, con tanta umiltà, applicazione. Dopo il blackout, a Ferrara dobbiamo riattaccare gli interruttori”.
FALCO – “Il mister voleva mandare in campo Falco già subito a Salerno. E’ stato costretto a schierarlo alla fine per un problema dell’ultim’ora ed il giocatore è stato generosissimo a stringere i denti. Il mercato è imprevedibile, ma può succedere di tutto per tutti”.
MASELLI ED I GIOVANI – “Siamo contenti per il ragazzo, non si è smarrito nella tempesta di sabato. Presto sarà disponibile Felici, aspettiamo Rodriguez, Monterisi. I discorsi del futuro illuminano la scena”.
AVVERSARIE – “Ma hanno vinto diversi degli schieramenti che sono alle nostre spalle. Considerata la difficoltà del torneo, oltre a guardare chi sta davanti, bisogna badare anche a chi sta dietro, senza dare nulla per scontato. Le caratteristiche del campionato non lo permettono”.
SPAL-LECCE – “Per caratura e monte ingaggi, la rosa bianco-celeste è la più quotata della serie B insieme a quella del Monza. I nostri prossimi rivali hanno confermato quasi in blocco il gruppo retrocesso dalla A. Si preannuncia, pertanto, una sfida complicata. Se riusciremo ad interpretare l’incontro con il piglio e l’atteggiamento messi in mostra solo pochi giorni fa a Salerno allora avremo buone carte da giocare. Il nostro è un programma triennale da sviluppare attraverso i necessari passaggi, il processo di crescita può passare anche da un blackout generale a condizione che si riattacchi subito l’interruttore”.
SPALTI LASCIATI NEL PRIMO TEMPO – "Il Lecce allo sbando mi ha fatto male? E’ vero. Quando conosci bene una creatura, ne conosci ogni dettaglio. Capivo che sarebbe finita così. E ho preferito soffrire da solo, continuando a vedere la partita in solitudine davanti al televisore degli spogliatoi. Ho capito che, come ha detto giustamente il direttore Pantaleo Corvino, c’era in atto un blackout generale. E’ successo altre volte di trovarci magari sotto di due gol. Ma la squadra c’era sempre, era viva, reagiva, capivi che avrebbe reagito come ha sempre fatto. Questa volta no. E non riuscivo a reggere alla debacle”.
INCONTRI – "Non ho ancora visto squadra o staff. Conosco il mio temperamento. Non volevo correre il rischio di fare danni come può succedere a caldo. Magari per l’amarezza ti può capitare di dimenticare quanto ha fatto la squadra ha fatto sino al giorno prima, con la splendida gara di Salerno, con le nove partite utili consecutive. E non sarebbe giusto”.
SFIDA CON IL PISA - “Cosa è successo sabato? Lo ha detto Corvino. Si è sbagliato tutto a tutti i livelli. Dalla scelta infelice dalla formazione, a qualche errore di troppo, al peso magari della stanchezza dopo una partita intensa come quella di Salerno giocata solo pochi giorni prima. Sottolineo però che stiamo giocando uno dei campionati più difficili della Serie B, con risultati clamorosi: partite con cinque o sette gol segnati possono aver dato una rappresentazione errata che si possa dominare facilmente tutto e tutti e che si possa camminare su un percorso trionfale”.
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