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Dopo la sfida contro la Juventus, persa 1 a 0 al Via Del Mare grazie alla perla di Fagioli nel secondo tempo, molti hanno chiesto la testa di Marco Baroni. Il Lecce non era più la squadra aggressiva ed equilibrata delle prime giornate e la classifica iniziava a farsi preoccupante. In quel periodo, i giallorossi avevano 8 punti e mancavano solo 3 giornate alla sosta per il Mondiale.

La società, però, non ha mai messo in dubbio il suo allenatore. Lo ha difeso, lo ha tranquillizzato, ha riposto in lui piena fiducia perché consapevole e sicura delle sue qualità.

Il Lecce è sceso in campo ad Udine, in una trasferta ostica e complicata contro una squadra in salute. Il palo di Strefezza, il gol di Colombo, la traversa di Gallo ed una prestazione convincente, nonostante il pareggio di Beto nella ripresa, hanno ridato animo all’ambiente, depresso dagli ultimi risultati.

Quella partita ha aperto le danze alla nuova stagione dei giallorossi. Da quel momento in poi, il Lecce, e di conseguenza Marco Baroni, si è tolto di dosso tutte le ansie da prestazione, tutte le paure dovute al salto di categorie e tutte le angosce per i risultati che non arrivavano. Prima ha schiantato l’Atalanta in casa, poi ha battuto la Sampdoria in uno scontro diretto di fondamentale importanza e, in seguito, dopo la sosta per il Mondiale, ha ripreso da dove aveva interrotto, esprimendosi addirittura meglio conto le cosiddette big e cadendo solo in due occasioni, contro Verona e Salernitana.

Questo resoconto in formato premessa era necessario per arrivare al punto, al nocciolo della questione. Il Lecce di Marco Baroni è diventata una realtà della Serie A. Non parliamo di sorpresa, non renderebbe merito al lavoro svolto dal mister e dai ragazzi, e non parliamo nemmeno di momento d’oro perché questa squadra si sta esprimendo con continuità ormai da tempo ed i 27 punti in classifica lo dimostrano in modo chiaro.

La banda di ragazzi terribili guidata da Baroni ha un’identità precisa, coraggio e personalità da vendere, ma soprattutto è organizzata ed ordinata tatticamente. Nel Lecce tutti sanno cosa devono fare, quando lo devono fare e perché lo devono fare. E questo, signore e signori, fa la differenza. 

Marco Baroni prima di questa avventura aveva fallito in Serie A. Siena, Benevento e Frosinone sono state parentesi infelici, nelle quali ha racimolato solo 4 vittorie in 34 partite. Troppo poco.

In questa stagione, però, il tecnico toscano si sta prendendo le sue rivincite e sta dimostrando a tanti che i pregiudizi distolgono dalla realtà e, cosa ancor peggiore, non permettono di essere oggettivi nelle analisi.

L’allenatore giallorosso conosce bene questo campionato e le sue difficoltà. Sa che al Lecce mancano ancora almeno 10 punti per festeggiare una salvezza che, fino a questo punto, sarebbe assolutamente meritata. Nessun proclamo, testa bassa e lavoro duro. Ci sarà tempo per togliersi i sassolini dalla scarpe, ora si deve solo continuare a spingere forte il piede sull’accelleratore. Per sognare e per scrivere la storia, insieme. 

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