ESCLUSIVA PL - Jeda: "Il Lecce ha trovato equilibrio e Coda è pazzesco. Vi racconto quella volta in cui De Canio..."
Jeda, ex attaccante del Lecce, ha parlato ai nostri microfoni, facendo il punto della situazione sulla stagione dei giallorossi e sul prossimo impegno contro la Salernitana. Alla fine il centravanti brasiliano ci ha raccontato anche due aneddoti che gli hanno permesso di capire quanto fosse legata la tifoseria salentina a questa squadra. L’ex Cagliari ha disputato 56 partite, condite da 11 gol e 10 assist in totale.
LECCE DI CORINI - “Sto seguendo con grande passione le gesta della squadra salentina. Quello di B è un campionato complicato e molto particolare. I risultati iniziali avevano fatto crescere l’ottimismo, ma poi piano piano questo era svanito per far spazio ad uno scetticismo, anche a volte esagerato, nei confronti di Corini. La società ha avuto, però, la bravura di continuare con lo stesso allenatore e di dargli fiducia. Il Lecce a livello di organico non è secondo a nessuno ed è meglio partire bene e finire benissimo che iniziare al massimo e poi finire il campionato a metà classifica. In ogni caso, la fortuna del Lecce si chiama Corvino perché è uno dei dirigenti più capaci del calcio italiano e lo ha dimostrato anche in questa stagione. Infine, mi è piaciuto molto l’atteggiamento della squadra, che adesso mi sembra matura”.
SERIE B – “Da una certa posizione di classifica vedo squadre ben messe in campo e preparate. Mi sta sorprendendo il cammino della Salernitana, mentre ci sono alcune delusioni come Frosinone, Cremonese e Brescia. Mi sarei aspettato qualcosa di più anche dal Vicenza. Ovviamente la pandemia ha condizionato molto tutte le squadre ed infatti ho apprezzato la continuità del Lecce, che ora ha capito di dover giocare con equilibrio, senza la necessità di provare a vincere subito tutte le partite. Mi sembra che Corini abbia trasmesso serenità e tranquillità alla squadra”.
LECCE-SALERNITANA – “Sarà una partita equilibrata ed ora il Lecce dovrà fare molta attenzione perché tutti conoscono la sua forza e lo aspettano al varco. Non dovrà ricadere negli stessi errori di inizio stagione. La Salernitana è una squadra molto pericolosa, si chiude bene e riparte, sfruttando gli errori degli avversari. Per batterla sarà necessario avere un giusto atteggiamento e non sbagliare l’approccio. Mi aspetto, in ogni caso, una partita tosta, bloccata tatticamente, magari risolta da una giocata individuale”.
GIOCATORE DEL LECCE CHE FA LA DIFFERENZA – “Non mi aspettavo questo impatto da Massimo Coda. Credo che se continui così il Lecce potrà dormire sogni tranquilli e candidarsi prepotentemente per tornare in Serie A. Ha consapevolezza ed una tranquillità giuste per un attaccante. Io ho giocato in quel ruolo e riconosco fame e personalità e Coda mi sembra ne abbia parecchia. Dopo il rigore sbagliato contro il Frosinone ha segnato un grande gol e non è da tutti ritrovarsi subito in questo modo. Per me anche Tachtsidis potrebbe essere un giocatore fondamentale per questo finale di campionato e mi piace molto anche il giovane centrocampista danese Hjulmand, un bel prospetto”.
PABLO RODRIGUEZ – “Di lui voglio parlare a parte perché credo sia un ragazzo davvero molto interessante. Gli consiglio di restare a Lecce per crescere, quella salentina è una piazza perfetta per maturare. Ora non deve lasciarsi distrarre dalle voci, ma solo pensare a portare il Lecce in Serie A e poi ad affermarsi con quella maglia nel massimo campionato italiano. In questo Paese è facile bruciarsi subito, soprattutto per un giovane, e non avrebbe senso lasciare il Salento per trasferirsi in un top club, nel quale al primo errore ti massacrano tutti”.
TIFOSERIA - “Ci sono due episodi divertenti ed allo stesso tempo emozionanti che mi piace raccontare per descrivere la tifoseria giallorossa. Uno riguarda il nostro ritorno in pullman dopo la vittoria nel derby contro il Bari. Ricordo che all’entrata di Lecce non riuscivamo a camminare, c’era gente ovunque e mi vengono i brividi solo a ripensarci. In realtà, l’altro episodio ha a che fare sempre con quella partita. Durante la settimana, infatti, vennero i tifosi ad incitare la squadra, con fumogeni e bombe, volevano che dessimo il massimo e se fosse stato per loro sarebbero venuti con noi in campo, da quanto erano carichi. De Canio provava a spiegarci la tattica ma non riusciva a parlare a causa dei cori dei nostri tifosi. Noi ridevamo ed ad un certo punto il mister ha lanciato i fogli in aria e ci ha detto: “Facciamo la partitella, tanto è inutile, non riuscite a sentirmi”. Ecco, lì ho capito davvero l’amore che la gente salentina prova per questa maglia. Una passione così nella mia carriera l’ho trovata solo a Cagliari”.