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Sembrerà banale e ripetitivo ma nel calcio il gruppo unito e lo spogliatoio compatto valgono quanto un attaccante da quindici gol a stagione. Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera lo hanno ripetuto spesso in questi due anni vissuti al comando dell’area tecnica. La società giallorossa acquista i giocatori sia in base alle caratteristiche tecniche che a quelle umane. I due dirigenti non vogliono prime donne che possano sconvolgere l’equilibrio del gruppo e, quando in passato ci sono stati atteggiamenti non consoni allo spirito Lecce, sono subito intervenuti per rimettere le cose al loro posto.

La foto che abbiamo scelto come copertina di questo pezzo è molto significativa. Da una parte c’è Gabriel Strefezza, anima e piedi di questo Lecce. Il brasiliano è tra i giocatori più talentuosi della rosa di Baroni e ieri lo ha dimostrato con un altro gol dei suoi. Dall’altra parte, pronto ad inseguirlo per festeggiare con lui il gol, troviamo Samuel Umtiti, campione del mondo in carica e difensore centrale di proprietà del Barcellona. Il centrale francese non è ancora sceso in campo, sebbene ormai abbia tutte le carte in regola per farlo, ma non ha alimentato nessuna polemica ed anzi ha alzato il livello dell’esperienza nel gruppo, portando nello spogliatoio la sua mentalità vincente.

Umtiti ha festeggiato ed abbracciato tutti anche a fine partita. È un atteggiamento normale ma lo vogliamo sottolineare perché nel calcio moderno siamo abituati a vedere sempre più comportamenti sbagliati da parte di calciatori che non hanno vinto nemmeno la metà del centrale classe ’93.

Il Lecce è composto da tanti giovani esordienti in Serie A che qui nel Salento stanno vivendo il momento più alto della loro breve carriera. Tutti insieme hanno lavorato sodo in queste settimane per diventare squadra, gruppo, branco. Ora, finalmente, questa vittoria può dare serenità allo spogliatoio e permettere a tutti questi promettenti ragazzi di lavorare con tranquillità, guidati dal gruppo di senatori e da un popolo che non li abbandona mai. 

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