Tira più di tutti, ma non segna da 8 mesi: il caso Tete Morente fa discutere il Lecce
L’esterno offensivo dei giallorossi guida le conclusioni ma cerca ancora la rete in Serie A
A volte, il calcio sa essere crudele. Lo sa bene Tete Morente, esterno offensivo del Lecce, che in questo avvio di campionato si sta confermando come uno dei più vivaci in fase offensiva tra i giallorossi, ma che continua a rimandare l’appuntamento con il gol. Con quattro conclusioni nei primi turni di Serie A, lo spagnolo è il giocatore salentino che ha calciato di più verso la porta avversaria. Ma il dato che fa riflettere è un altro: Morente non segna in Serie A dall’11 gennaio 2025, quando trovò la rete contro l’Empoli. Da allora, 30 tiri e nessuna gioia.
A digiuno
Un digiuno che comincia a pesare, non tanto per le critiche, quanto per una questione di fiducia e lucidità sotto porta. Tete continua a macinare chilometri sulla fascia, a creare superiorità numerica e ad arrivare al tiro, ma il pallone sembra non voler saperne di entrare. È il classico caso di un giocatore che fa tutto bene… tranne l’ultimo tocco.
Di Francesco lo difende e lo sprona: il lavoro di Morente è prezioso, prima o poi il gol arriverà. Deve solo continuare a credere in sé stesso. Un mantra che riecheggia spesso negli spogliatoi del Via del Mare, dove tutti sanno quanto l’iberico sia importante nello scacchiere tattico del Lecce.
Il suo apporto in fase di pressing, la capacità di saltare l’uomo e la facilità con cui si crea occasioni non passano inosservate. E allora, se è vero che il gol manca, è altrettanto vero che la prestazione continua a esserci.
Numeri chiari
I numeri però parlano chiaro: 30 tiri senza segnare sono un’anomalia che non può durare in eterno. Nella scorsa stagione, quando arrivò dall'Elche, Morente ci mise poco a entrare nei meccanismi di gioco e a farsi apprezzare dai tifosi. Quell'ultimo gol contro l’Empoli sembrava l’inizio di una storia destinata a crescere. Invece, da allora, solo tanto lavoro e poca fortuna.
Ora, con un Lecce che ha bisogno di concretezza per restare lontano dalla zona calda della classifica, Tete sa che deve fare un passo in più. La porta lo aspetta. E il Lecce pure.