Andrea La Mantia: un sogno, fu un sogno, ma non durò poco
Sapete cosa è il sacrificio? Avete presente cosa si intende per fatica? Vi siete mai chiesti cosa si prova a prendere mille porte in faccia e non abbattersi? Ecco, se siete in grado di dare risposta ad una di queste domande, allora siete pronti a leggere questo pezzo.
Sacrificio. Si, lo sappiamo tutti, i sacrifici nel calcio non solo quelli veri, quelli delle persone che si alzano alle sei di mattina per portare il pane a casa. Siamo d’accordo, ma questa volta la sana e buona retorica la lasciamo da parte. Sacrificio dicevamo. Beh, Andrea La Mantia di sacrifici ne ha fatti tanti. Ha girato, lo ha fatto in lungo e largo per l’Italia, senza mai trovare la piazza giusta, quella che lo facesse esplodere e che gli permettesse di arrivare in cima al calcio italiano. Poi Lecce, è tutto il resto è storia.
Fatica. La seconda parola chiave di questo pezzo è proprio questa. Si fa fatica a ritornare a giocare a calcio dopo un infortunio che ti ha tenuto fuori tre mesi. Si fa fatica a credere che tutto possa essere come prima. Andrea La Mantia ha vissuto anche questo, ma no, lui non si è mica lasciato sopraffare dalla negatività. Ce lo ha dimostrato in questi 18 mesi in giallorosso, è uno tosto. Si è messo lì ed ha lavorato, ritornando a segnare ed a far gioire i propri tifosi.
Porte in faccia. A dir la verità ultimamente Andrea La Mantia le porte le ha sfondate a suon di reti, ma in passato anche lui ha ricevuto tanti no, forse, risposte mai certe che non lasciavano presagire un domani. Giocare a calcio nelle serie minori è stimolante, ma poi accendi la tv, siedi sul divano, guardi San Siro o l’Olimpico e ti chiedi perché tu non sia mai arrivato a giocarci.
Potremmo raccontarvi dei goal, della promozione in Serie A e della rete vittoria di Firenze, ma ognuno avrebbe il suo personale ricordo. Abbiamo scelto di parlare dell’uomo, di ciò che lo ha reso cosi unico e per questo insostituibile nel cuore della gente.
Non possiamo dimenticare le critiche piovutegli addosso al suo arrivo, quando la condizione non era delle migliori ed il pubblico rumoreggiava. Poi sono arrivate le prestazioni, le esultanze sotto la Nord, il cuore all’amore della sua vita ed il saluto al padre che tanto ha fatto per lui.
Adesso una nuova avventura. Lontano dal Salento, perché tutti gli amori prima o poi finiscono. Un sogno, fu un sogno, ma non durò poco.
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