De Canio a PL: "Le mie idee forse erano troppo avanti. Pablo Rodriguez mi ricorda..."
Luigi De Canio è stato uno dei più importanti allenatori della storia recente del Lecce. Con lui in panchina, infatti, i giallorossi hanno ottenuto una promozione in Serie A ed una salvezza nel massimo campionato italiano.
Oggi lo abbiamo intervistato per voi e con lui abbiamo parlato del Lecce di Corini, delle similitudini tra questa formazione e la sua e del suo presente.
LECCE DI CORINI – “La squadra è forte, ben costruita e ben allenata. Non era facile fare bene fin da subito ed infatti il progetto era triennale. Quando ricominci, cambiando tanto ed aggiungendo tanti giocatori di nazionalità diversa, non è mai scontato ottenere risultati fin da subito. Credo che i problemi che ha dovuto affrontare la formazione giallorossa siano normali ma alla fine ne sono venuti fuori bene ed ora possono lottare per tornare subito in Serie A”.
PROGETTO LUNGIMIRANTE – “Si, somiglia molto all’idea di calcio e di progetto che ho portato a Lecce quando sono arrivato. Noi parlavamo di progetto quinquennale ma alla fine abbiamo bruciato le tappe, con una squadra giovane. Anche questo Lecce può compiere questa impresa e sono contento che si stia lavorando con serietà ad un progetto che può portare dei frutti anche nel futuro”.
SQUADRA – “Non è facile indicare un giocatore in particolare, perché mi sembra che stia spiccando il volo tutto il gruppo. Ci sono tanti giocatori forti che vengono messi nelle migliori condizioni dal gruppo. Corvia, per caratteristiche e facilità nell’andare al gol, può essere paragonato a questo Coda, così come ci sono analogie tra il mio Marilungo e Pablo Rodriguez. Allo spagnolo auguro di essere più fortunato di Guido, che ha subito diversi infortuni che ne hanno condizionato la carriera”.
SERIE B – “Questo è da sempre un campionato complicato. Alla fine, però, i valori vengono fuori sempre, seppur il Brescia ad esempio abbia inizialmente fatto fatica ad esprimersi sui suoi livelli. Ci sono tante squadre forti come Empoli, Monza, Spal, Salernitana ma anche la stessa Cremonese che ogni anno si conferma sempre. Corvino è stato bravo a creare un giusto mix ed il Lecce sta dimostrando di poter battere chiunque. Quello che stanno facendo adesso nel Salento lo volevo fare anche io, ma forse ora ci sono persone che hanno capito quanto sia importante lavorare in un certo modo mentre quando c’ero io si pensava fosse un’idea troppo avanti”.
ALLENATORE-MANAGER – “Io sono stato tra i primi ad introdurre questo tipo di figura. Purtroppo in Italia non sempre piacciono le idee innovative e chi prova a portare una ventata fresca spesso viene fermato o non è visto bene. Il mio ruolo non è in contrasto con quello di direttore sportivo o di responsabile dell’area tecnica, anche perché nessuna lavora per il proprio tornaconto ma tutti lo fanno per il bene della società nella quale ci si trova. Credo, quindi, che più figure competenti possano solo portare un giovamento alla squadra ma non tutti evidentemente la pensano come me”.
PRESENTE – “Il calcio è la mia passione, un grande divertimento ed una parte della mia vita, ma per fortuna ho anche altri interessi. Se dovesse arrivare un’offerta stimolante la valuterei come ho sempre fatto ma per ora non è accaduto nulla e guardo le partite da casa”.