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Federico Di Francesco, attaccante esterno del Lecce, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Ecco di seguito le sue parole: 

PRIMA DELLA SOSTA 

"Atalanta e Sampdoria? Sicuramente sono stati otto giorni di campionato che ci hanno permesso di portare a casa punti importanti,  ma sono stati anche il frutto del lavoro quotidiano che facciamo dall’inizio dell’anno. Il nostro è un gruppo che spinge molto durante la settimana. Abbiamo chiuso il 2022 in crescendo, è una cosa che fa bene alla nostra autostima, ma ora domina un nuovo campionato e si riparte da zero. Noi dovremmo rincominciare con lo stesso atteggiamento per continuare a fare punti. La nostra squadra è giovane, ma composta da calciatori di grande valore; forse all’inizio poco conosciuta, ma con il passare delle settimane abbiamo dimostrato tutti quanti di essere da Serie A. E ora dobbiamo andare avanti su questa strada”.

TITOLARE O ALTERNATIVA 

"All’inizio sono partito io come titolare, poi è toccato a Banda e prima della sosta sono tornato io. Ma in questo Lecce siamo tutti giocatori importanti, che vogliono partire dal 1′. E questo non può che far bene, la concorrenza è uno stimolo”.

RESTARE A LECCE 

“Lecce è una piazza molto bella, speciale, c’è un calore importante. E’ la mia prima volta al sud, ero curioso di capire questa realtà e ho trovato da subito un grande entusiasmo. Poi sto scoprendo il Salento, è un posto davvero fantastico: sia la città che le zone costiere. Ci godiamo questa avventura io e la mia famiglia. Quando arrivai dissi che avevo firmato per tre anni e che mi sarebbe piaciuto stare tre anni in A con il Lecce, l’obiettivo è quello. Ho voglia di salvarmi e restare qui, poi è chiaro che nel calcio mai nulla è scontato”.

MIO PADRE

“Sicuramente in casa parliamo di calcio, a me e papà piace, è la nostra passione. Lui è sempre molto discreto mai invadente. Conosceva Lecce e il Lecce, avendolo allenato. Mi ha sempre parlato bene dell’ambiente e di come si vive il calcio. In estate mi mandava messaggi scrivendo “19 mila abbonati”, il suo buongiorno era sempre così. Noi siamo venuti qui spesso in vacanza, a Porto Cesareo.  A Lecce per lui non fu un’avventura felicissima in panchina, ma ha coltivato rapporti nel sSalento e di conseguenza anche io, questo ha facilitato il mio ambientamento”.

BILANCIO 

"Potevo fare di più, però sono contento. Non è mai facile cambiare squadra ed imporsi subito, anche all’interno di un nuovo spogliatoio. Spero sia un continuo crescendo, cerco sempre di migliorare e lavorare con umiltà. Spero di aiutare il Lecce a salvarsi, è il nostro grande obiettivo e ce la metteremo tutta”.

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