Lecce - Carpi: 6 anni dopo è tutta un'altra storia
C’è Chevanton sul pallone. In area di rigore arriva anche Benassi. È l’ultimo pallone della partita e se la sfera non gonfia la rete tutte le speranze di una stagione andranno in fumo. L’uruguaiano parte, scodella al centro ma la difesa del Carpi è lesta ed allontana. Ad ogni tifoso del Lecce in quel momento gli si sarà raggelato il sangue. L’arbitro fischia, tre volte, pensiamo che sia la fine, ma in realtà non è cosi. È l’inizio della fine, l’inizio di un incubo lungo sei anni, che in quel momento non abbiamo ancora la percezione di stare per vivere. Di tutto quello che è successo dopo non vale la pena raccontare. L’invasione, le polemiche, la Serie C e la ricerca di un capro espiatorio a cui affibbiare la colpa di una mancata promozione, una sconfitta di tutti, nessuno escluso. Lecce – Carpi per noi è questo. Questi ricordi, quelle sensazioni che ancora oggi, a distanza di oramai sei anni, ci fanno tornare il magone in gola. Prima di scrivere questo pezzo abbiamo rivisto le immagini di quel match, anche se ne ricordavamo a memoria ogni singolo istante. Sembra un’altra epoca, addirittura un altro “ Via Del Mare “ e, per fortuna, togliendo il video dal PC, abbiamo levato via anche quel velo di malinconia che per un attimo ci ha pervasi. Dopo quella partita sono successe tante cose. Il Lecce è entrato in un tunnel senza fine, nel quale la luce era lontana ed è stata ritrovata dopo diverse difficoltà, tutte incontrate nel cammino chiamato Serie C. Sono differenti i giocatori, l’unico superstite in maglia giallorossa è Filippo Falco, trequartista ritornato alla base dopo aver girovagato alla ricerca della sua dimensione. È diversa anche la compagine societaria alla guida dei giallorossi. All'epoca i Tesoro si affidarono a giocatori di grande qualità ed esperienza, i quali avrebbero dovuto fare un sol boccone di quel torneo. Adesso, quella di Sabato pomeriggio sarà una partita particolare. Gli obiettivi sono diametralmente opposti per le due formazioni. Da una parte la truppa di Liverani e quel sogno, troppo grande anche per essere nominato. Dall'altra gli uomini di Castori con l’incubo e lo spettro della retrocessione sul groppone. Vogliamo lasciarvi in chiusura di questo pezzo con un’immagine, quella del settore ospiti di Cremona. Ecco, ripensate a quello spicchio di stadio completamente giallorosso ed agli applausi che quella gente, il nostro popolo, ha tributato ai ragazzi, nonostante la sconfitta. La finale play off persa contro gli emiliani è lontana, l’abbiamo riposta nel cassetto dei brutti ricordi e le concediamo di uscire solo per ricordarci dove eravamo e dove siamo ora, ad un passo dal paradiso.