Virus o meno, quando segna il Lecce è festa grande
La palla, però, arriva dalle parti di Falco. La tocca con il sinistro, sempre più veloce, e nella testa dei tifosi, seduti sul divano, un pensiero inizia a prendere forma. “Passala che segniamo”, le menti viaggiano tutte all’unisono, seppur il coprifuoco abbia vietato ai tifosi salentini del “Nord” di presenziare al Bentegodi ed a quelli residenti in Salento di riunirsi per vedere la partita. “Passala Pippo”, c'è chi glielo urla da casa, e lui la passa davvero. Il pallone arriva a Pettinari poi con uno strano rimpallo torna a Falco, che lo tocca ancora e lo scaraventa alle spalle del portiere del Chievo, di destro, mentre i tifosi sono già in piedi pronti ad esultare.
“Gol”, “Se”, ”Andiamo”, ci sono tanti modi per festeggiare, molti dei quali rappresentati attraverso urla forti che, probabilmente, non avranno fatto felice il vicino non tifoso.
Si, esiste il virus, esistono gli stadi vuoti, ma niente ci vieterà di esultare pazzamente ad un gol del Lecce ed avere un sorriso a 32 denti per i giorni successivi.
💬 Commenti





