Episodi moviola in Lecce-Parma, SSD: "No intervista urlata perchè..."
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L'ex arbitro Graziano Cesari, oggi opinionista per Sport Mediaset, ieri sera al termine di Lecce-Parma ha criticato arduamente due decisioni del direttore di gara Feliciani e della sala VAR in occasione del match andato in scena allo stadio Via del Mare di Lecce.
Nello specifico, il Parma è passato in vantaggio su un tiro che ha battuto Brancolini sul suo palo. L'arbitro, prima di convalidare il gol, ha atteso qualche secondo i riscontri dalla sala VAR. Alla fine la decisione è stata confermata.
Successivamente, il Lecce ha conquistato un calcio di rigore per fallo subito da Roberto Piccoli: questa la decisione del giudice di campo. In questo caso, il VAR è intervenuto e dopo l'on field review è stato tolto il penalty al Lecce.
Due episodi che hanno trovato in disaccordo Graziano Cesari. L'ex arbitro boccia le scelte che hanno condizionato il match sfavorendo il Lecce.
Cesari ha dichiarato: "Al 39esimo Feliciani concede un calcio di rigore per il Lecce: il fischio non è immediato, ma poi col braccio destro indica il dischetto del rigore. A Feliciani viene però mostrato un fermo immagine che non significa assolutamente nulla, bisogna far vedere il live ed eventuali replay. Con quel fermo immagine Feliciani è condizionato, non riesce più a essere lucido e annulla il rigore. Ma il piede del calciatore del Parma tocca prima Piccoli, il rigore non era assolutamente da annullare. Decisione sbagliata del VAR".
Per Cesari era anche da annullare il gol che ha sbloccato la partita: "Sull'1-0 del Parma tira Sohm ma Bene è davanti al portiere, il tiro passa proprio davanti a lui e ostacola la visuale di Brancolini: addirittura il giocatore del Parma si sposta per far passare il pallone, il gol era da annullare".
I tifosi del Lecce in queste ultime ore sono letteralmente inferociti sui social per il trattamento della terna arbitrale e di tutti i componenti della sala VAR. In molti chiedono l'intervento della società giallorossa e negli ultimi minuti si è fatto sentire con un post sui social il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani.
Questo il suo pensiero: "In tanti mi sollecitano a "sbattere i pugni" ed "alzare la voce" contro gli errori arbitrali, auspicando la classica intervista urlata dove si inveisce contro il sistema e si allude al complotto. Non è quello che farò, ma intendo anche spiegarne le ragioni per rispetto dei tanti amici e tifosi che si aspettano una reazione simile. Da un po' di anni è possibile confrontarsi con i vertici arbitrali e discutere sugli episodi controversi. Questo è l'unico canale legittimo e quindi l'unico utilizzato, spesso direttamente tramite me, dall'Us Lecce. In questi anni ci siamo costruiti una credibilità notevole perché invece di accusare o denigrare l'operato degli arbitri abbiamo sempre e solo parlato di regole. Regole che talvolta, anche nei nostri confronti, sono state applicate male o interpretate in modo sbagliato, ma abbiamo sempre parlato (anche con toni accesi) di norme, mai di uomini o di arbitri. Alcune condotte o "prassi" sono state addirittura cambiate o modificate a seguito delle argomentazioni offerte dall'Us Lecce, la cui voce è sempre stata considerata credibile, seria e competente. Senza urlare e senza offendere nessuno abbiamo ottenuto comunque qualche risultato. Sono presidente effettivo dal 2017, questa è la mia settima stagione al vertice della società, in questi sei anni, insieme ai miei soci ed a tutti i dirigenti che si sono susseguiti, abbiamo raggiunto tre promozioni (una dalla C alla B e due dalla B alla A), una salvezza in serie A, una semifinale play off in B persa per un rigore regolarmente assegnato e da noi sbagliato, ed inoltre una promozione in A con la primavera ed il titolo di campioni di Italia nell'anno successivo. Si fa fatica a trovare società delle nostre dimensioni che negli ultimi anni abbiano raggiunto tanti risultati sportivi (per non parlare di quelli economici)".
Sticchi prosegue: "Nella stagione in corso, sulla base di interlocuzioni ufficiali con i vertici arbitrali sono state pubblicamente riconosciute come erronee le espulsioni di Baschirotto con il Monza e Kaba con la Juventus, tutti gli altri episodi controversi sono invece stati giudicati corretti inclusi quelli di ieri in Coppa Italia. Le spiegazioni che mi sono state fornite talvolta mi hanno convinto e talvolta no e spero, in questo secondo caso, di aver suscitato qualche dubbio in chi era pieno di certezze. Detto questo, volevo rassicurare che c'è una società che vigila sempre, che monitora ogni dettaglio e che sa difendersi in ogni contesto, nel modo giusto, peraltro senza cercare alibi e senza perdere lucidità nell'analisi dei propri errori. Andiamo avanti, consapevoli che, più di qualsiasi altro fattore, saranno fondamentali il lavoro quotidiano, la totale dedizione da parte di tutti alla "causa salvezza" e la compattezza dell'ambiente specie nei momenti di difficoltà".