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Il tecnico Eugenio Corini ha parlato ai microfoni di DAZN al termine di Lecce-Venezia. Di seguito le sue dichiarazioni.

“La valutazione complessiva dell'ultimo mese va fatta su Cittadella e Monza, due partite interpretate bene in cui la squadra non è riuscita a vincere. Questo ha causato un contraccolpo psicologico. Abbiamo visto sfuggire un obiettivo che era nelle nostre mani. Nella prima mezz'ora di Venezia la squadra doveva smaltire qualche scoria, nel secondo tempo poi ha cominciato ha produrre gioco. Oggi avevo la percezione che potevamo fare una grande partita, l'abbiamo approcciata bene, rimontando dopo lo svantaggio e creando tante opportunità. Alcune cose non sono girate nel verso giusto. E' una serata che provoca tanto dolore, non meritavamo di uscire, il calcio è crudele e bisogna accettare il verdetto. Dentro questa stagione ci sono tante cose, siamo partiti con una serie di vicissitudini, abbiamo fatto un discreto girone d'andata con 30 punti. Poi la squadra si è sistemata abbiamo inserito tanti ragazzi e per un paio di mesi abbiamo fatto un percorso straordinario. Questo tipo di calcio che abbiamo prodotto lo abbiamo messo in campo con Cittadella e Monza pur perdendo e questo ci ha fatto perdere delle certezze. A Venezia abbiamo retto bene davanti alla bravura degli avversari. Sui 180 minuti se c'era una squadra che meritava di passare eravamo noi. Quel pizzico di fortuna che accompagna le grandi imprese non ci ha sostenuto. Non avere i tifosi ci ha tolto qualcosa e a volte in casa ci ha tradito la fretta di voler sbrigare la pratica, soprattutto nel girone d'andata. La squadra quando fa le cose che conosce fa un calcio gradevole che produce tanti gol. Abbiamo valorizzato dei giovani mettendo dentro tante cose in questa squadra. In questa stagione ci sono state tante problematiche ma nonostante questo la squadra ha retto bene. Mancosu? Era deluso, l'ho abbracciato forte e gli ho detto che se dovessi scegliere un calciatore sceglierei lui. Ha una grande forza d'animo. Sceglierei mille volte altre Mancosu per calciare il rigore, con calciatori come lui l'allenatore non si sente mai solo. Sceglierei lui per i valori umani, ha una forza d'animo straordinaria. Chi ha visto la squadra ha visto che siamo cresciuti, valorizzando calciatori. Ci sono state situazioni, come i problemi fisici di Dermaku, Calderoni e la vicenda di Mancosu, in cui siamo stati penalizzati ma c'è stata una crescita costante. Oggi il dolore è grande per non essere riusciti nel salto, la società farà le valutazioni del caso e io farò le mie, ci confronteremo, abbiamo un rapporto sereno e schietto. Per me è un onore allenare il Lecce, se ci sarà la possibilità ci continuare sarò contento di farlo ma è giusto che ci sia condivisione con la società”.

Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico in sala stampa.

“Ho abbracciato uno a uno i miei ragazzi, sono orgoglioso e fiero del loro impegno. La prestazione oggi è stata importante, non è stata premiata da un risultato che meritavamo. Mancosu era deluso, è un ragazzo che ama il Lecce, che sente il Lecce sulla propria pelle, ha una tempra incredibile, che gli ha permesso di superare il problema che conoscete. Voleva esserci, voleva dare il suo contributo. Lo sceglierei mille volte per battere il rigore, solo i grandi uomini si assumono le grandi responsabilità. Un giocatore come lui lo vorrei sempre con me. E' stata una stagione complicata per una serie di vicissitudini, le squadre retrocesse vivono annate particolari. Abbiamo fatto un girone d'andata discreto, a gennaio abbiamo iniziato zoppicando ma poi ci siamo riequilibrati. Abbiamo fatto una grande rincorsa che ci ha avvicinato al sogno. Non siamo stati accompagnati da un pizzico di fortuna soprattutto contro Cittadella e Monza. I ragazzi hanno subito il contraccolpo psicologico per non essere andati direttamente in A. Questa sera secondo me c'erano almeno due o tre gol di scarto, abbiamo fatto la nostra prestazione e siamo stati penalizzati così come è avvenuto nelle ultime partite. Io sottoporrò le mie valutazioni alla società, ascolterò cosa avranno da dirmi loro. Per me quest'anno c'è tanto, si è parlato di un progetto triennale e abbiamo messo dentro tanti ragazzi all'esordio. Stavamo raggiungendo qualcosa che tutti volevamo. Non siamo stati premiati. Per me è motivo di orgoglio essere allenatore del Lecce. Si può andare insieme ancora più forti, questa è stata una annata di conoscenza reciproca e valuteremo tutto insieme. Questa sconfitta mi lascia un forte dolore, per la società e per i tifosi. Sono stato messo nelle condizioni di lavorare al meglio e insieme abbiamo affrontato una serie di problematiche che ci hanno portato a pochi metri dal sogno". 

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