header logo
Quella che vi racconteremo oggi non è la solita storia. Non scriveremo di eroi ma di un semplice uomo. Non parleremo di campioni strapagati ma di un calciatore normalissimo, un difensore che in giallorosso ha scritto pagine indelebili. Il racconto di oggi è dedicato a Ciccio Cosenza, capitano e baluardo di un gruppo capace di compiere l’inimmaginabile. Ci siamo presi qualche giorno prima di scrivere. Abbiamo lasciato passare le ore dopo aver letto, sui social, il suo pensiero. Crediamo che commentarlo sarebbe inadeguato. Ha detto tutto lui. Cosa ha vissuto, provato e vinto. I campionati non si vincono per caso. Sembrerà retorica spicciola ma senza uomini veri nello spogliatoio di strada se ne fa poca e i tifosi del Lecce questo lo hanno imparato sulla propria pelle. Cosenza, in questi anni trascorsi nel Salento, non ha solo, si fa per dire, difeso con abilità e qualità la porta alle sue spalle, ma ha anche aiutato i vari allenatori succedutisi a tenere le redini del gruppo, usando il metodo bastone e carota con ragazzi giovani ed inesperti. Cosenza ha saputo spiegare ad i nuovi arrivati cosa significasse indossare la gloriosa maglia giallorossa. Ha indicato loro i valori legati a quella casacca, avendoli imparati a sua volta negli anni di militanza nel club giallorosso. È diventato l’idolo di una tifoseria spenta e spesso troppo distaccata con i prestatori d’opera, contribuendo a creare l’entusiasmo e riaccendendo una fiammella in una piazza oramai sopita e tristemente rassegnata ai risultati della Serie C. Parlare di numeri, statistiche, goal e altri tipi di dati oggi è superfluo. Ciò che ha sempre fatto la differenza e fatto innamorare la gente qui a Lecce è stato il cuore e la voglia che i calciatori mettono in campo, al di là di ogni tipo di risultato raggiunto. Cosenza ha raccolto la fascia di capitano, l’ha rappresentata al meglio, onorandola e rispettandola come è giusto che sia ed ha meritato l’affetto ed il calore di tutto l’ambiente. Non sappiamo quale sarà il futuro di Ciccio. Probabilmente non chiuderà la carriera al Lecce e già la prossima stagione potrebbe indossare una maglia diversa da quella giallorossa. Ha scritto di essere orgoglioso di aver contribuito alla risalita di questa squadra nella massima serie, in realtà dovremmo essere noi ad esser fieri di aver avuto un capitano ed un condottiero come lui. Nessuno potrà cancellare ciò che è stato fatto. Nessuno potrà dimenticare l’impresa insieme compiuta e, soprattutto, nessuno saprà mai quanto sia stato bello il sapore della vittoria, se non Ciccio e quella che è diventata la sua gente.
Ciro e Michele, eroi senza tempo
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"