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Si può amare così tanto una città da farla diventare la propria casa? A questa domanda potrebbe rispondere positivamente Mirko Vucinic, ex attaccante del Lecce, consacratosi in Serie A prima con i giallorossi e poi con le maglie di Juventus e Roma.

Il centravanti montenegrino è arrivato nel Salento a soli 17 anni e, dopo aver vinto le competizioni giovanili con la Primavera del Lecce, ha esordito con la prima squadra, dimostrando il suo immenso valore anche tra i grandi. In una recente intervista a Sky, il classe ’83 ha anche svelato di essere stato molto sorpreso quando il Lecce ha deciso di acquistarlo da giovanissimo: 

Prima del trasferimento a Lecce, organizzarono una partita amichevole in Montenegro. Venne Corvino a vedermi insieme all'allenatore Cavasin. Tutti correvano, ma io ero fermo e alla fine sono stato il peggiore in campo, non riuscivo a stoppare una palla. Non so perché mi hanno preso quelli del Lecce. So solo che Corvino ha deciso di prendermi, però quella partita l'ho giocata malissimo”.

Per fortuna, però, Pantaleo Corvino ha saputo guardare al di là di quella sfida e lo ha portato nel Salento, facendolo conoscere ed ammirare a tutti i tifosi giallorossi. Con il Lecce Vucinic ha giocato in totale 118 partite tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, con all’attivo 37 gol e 10 assist. 

Dal giallorosso della compagine salentina è passato a quello della Roma , entrando anche lì nel cuore dei suoi nuovi tifosi. Con il club capitolino ha provato, senza riuscirci, a vincere lo Scudetto ma alla fine ha conquistato tre campionati italiani in carriera, grazie al suo trasferimento alla Juventus , club che gli ha permesso anche di giocare in Europa con continuità.

Adesso Mirko viaggia parecchio, almeno fino a quando il Covid lo ha permesso, e spesso si trova a Lecce, in quella che è diventata la sua città. Appese le scarpette al chiodo, dopo aver vissuto anche un'esperienza importante all 'Al-Jazira , Vucinic ha cambiato sport e si diverte da matti a giocare a golf, nonostante a Sky abbia voluto di voler diventare un allenatore, magari un giorno allenando proprio i giallorossi: 

Vorrei diventare allenatore, magari proprio del Lecce. Sono molto riconoscente all’ambiente salentino che mi ha dato tantissimo e vorrei ripagarlo ancora. Intanto sto studiando per diventare un tecnico. A chi somiglierei? Non credo a Zeman, ma solo per il fatto che i calciatori di oggi non lavorano come ai nostri tempi. Il boemo, Spalletti, Ranieri: da loro prenderò comunque tutti i concetti importanti che mi hanno insegnato”.

Un giorno magari lo rivedremo nuovamente al Via Del Mare, probabilmente in giacca e cravatta, a dirigere dalla panchina il Lecce o un’altra squadra, ma Vucinic non sarà mai un avversario. In fondo non lo si può essere a casa propria. 

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