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di Roberto Planca Ci sono pochissimi uomini che lasciano la loro impronta. Ci sono pochissimi uomini che lasciano un segno indelebile nel cuore della gente. Ci sono pochissimi uomini che ti fanno capire cosa voglia dire sacrificio, dedizione, passione. Tu sei uno di quei pochissimi. Si vedeva in campo la tua serietà, la voglia di un sogno da condividere con la gente che ti ha subito apprezzato, amato, adottato. Hai dato tutto ciò che avevi e qualche volta anche più di tutto. Hai sofferto e gioito, sei cresciuto calcisticamente anno dopo anno con quei tifosi, quel popolo strano, unico, passionale e ironico, distaccato e allo stesso tempo legatissimo a chi dimostra la sua voglia di appartenervi, come è il popolo salentino. Si è creata da subito quella magica alchimia fra te che in campo apparivi forse minuto, un po' fragile ma con una passione ed una dedizione rare, e quel popolo capace di essere la tifoseria più numerosa e appassionata in tantissimi campi. Forse hai avvertito molte sintonie fra questa nostra terra e la tua, entrambe fatte di gente vera. Hai gioito e sofferto per un sogno che hai contribuito a realizzare dalla C alla B e poi addirittura, forse troppo prematuramente, alla A. Ricordo le parole che hai detto a Cosenza il giorno della promozione più bella. L'hai abbracciato, lui che era un po' il simbolo della forza e della voglia feroce di lottare, in mezzo al campo dicendogli: "Bravo Ciccio, bravo". Hai portato la nostra maglia da capitano vero, quella maglia che è diventata tua con le tue lacrime che mi hanno commosso. Con i tuoi cari che cercavano di lenire la tua sofferenza. Che bello e struggente vederti li a due ore dalla sconfitta sul campo seduto su quell'erba che hai calpestato tante volte e sempre con onore, facendoci sentire orgogliosi di un capitano come te. Non so se quelle lacrime fossero di addio o di dolore come le tue parole: "Mi avete regalato la retrocessione più bella della mia vita". So però che se resti con noi sarai sempre il nostro capitano, e se tornerai qui da avversario avrai l'applauso più lungo e sincero che tu possa sperare. E so che tu prima di essere un grande giocatore sei un grandissimo uomo. Grazie Marco. Di tutto.
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