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12 anni dopo la loro esperienza a Firenze, si incrociano nuovamente le strade di Fabio Liverani e Pantaleo Corvino. Sembra passata un’eternità, non tanto a livello cronologico, quanto dal punto di vista professionale. Anni di successi e delusioni, di soddisfazioni e intoppi, per ritrovarsi qui nel Salento, con una squadra da risollevare. Proprio Lecce, un punto di partenza per entrambi in epoche differenti. Corvino ci approdò nel 98’ dando inizio ad un ciclo di 7 anni in cui il direttore scoprì talenti dal calibro di Bojinov, Vucinic, Chevanton, Ledesma e Konan. Il trampolino di lancio per un’esperienza positiva in viola con tre importanti qualificazioni europee. Poi Bologna e di nuovo Fiorentina senza riuscire a lasciare il segno. Ora a 70 anni Corvino è pronto a rimettersi in gioco lì dove tutto è iniziato, nella sua Lecce. Non sarà per nulla facile riuscire a replicare quanto fatto nella sua prima esperienza in giallorosso, ma “il corvo” ha le carte in regola per far tornare dove merita la società del presidente Sticchi Damiani e garantirle equilibrio e compattezza negli anni a venire. La stima verso Liverani è forte sin dai tempi in cui il tecnico dettava legge a centrocampo, ma si è rafforzata notevolmente in seguito alla doppia promozione sulla panchina giallorossa. “Liverani era già un allenatore in campo: oltre ad aver vinto un campionato di C e di B se la sta giocando in Serie A proponendo un modello di gioco e organizzazione, complimenti, davvero. Faccio il tifo affinché possa salvarsi.” Queste le sue parole in tempi non sospetti, quando seguiva il Lecce libero professionalmente ma col cuore sempre pulsante di giallorosso. Chissà quante volte avrà pensato a questo ritorno Corvino, ad un ultimo ballo in casa propria con l’entusiasmo della prima volta. Adesso è il momento di tornare in scena e ridare vita ad una piazza delusa ripartendo dal suo condottiero Fabio Liverani, ferito ma non sconfitto. “Il ciclo non è finito” ha detto il mister dopo il KO col Parma. Vero, l’ultima parola su una favola viene scritta solo dopo un lieto fine. Ed è il momento di scriverlo insieme: Liverani e Corvino, due vincenti al comando.
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