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Gianluca Lapadula, attaccante del Lecce, ha parlato alla Gazzetta dello Sport di passato, presente e futuro. Questo il suo pensiero: "Avrò avuto le mie colpe, però nel Parma, dieci anni fa, ho perso un’intera stagione per la scelta di Leonardi di mandarmi all’Atletico Roma, dove neppure fui utilizzato. Peccato, sotto la guida del responsabile Palmieri, nella Primavera del Parma, mi misi in evidenza, con Defrel. E Guidolin mi convocò per il match con l’Inter, rinviato per neve a fine gennaio 2010. Chissà, forse era destino. Se penso ad un altro grande club? Penso solo alla salvezza con i giallorossi. Sono ambizioso, sapevo che Lecce sarebbe stata per me una tappa fondamentale. I tifosi mi fanno sentire importante, amo la città, con il suo barocco che ti ipnotizza". Lapadula prosegue: "Penso alla sfida da ex contro i rossoneri e Gigio Donnarumma, il compagno più forte che ho avuto. Pesa il fattore incertezza, per tutti, non sapendo quando davvero il campionato ricomincerà. Sarà decisiva la preparazione che faremo due settimane prima di ripartire, dovremo arrivare con gambe sciolte e coraggio. Io e capitan Mancosu continueremo a segnare, sapranno essere determinanti pure Farias e Babacar, ormai recuperati, e Saponara e Falco, i nostri inventori di gioco. Obiettivo 10 gol? Non mi pongo limiti. I più belli sono quelli realizzati contro Samp e Sassuolo. Ho trovato un ambiente ideale e Liverani sa toccare le corde giuste, proponendo un gioco offensivo nel quale esalto le mie caratteristiche: attaccare la profondità, fare pressing sino a metà campo, per supportare la fase difensiva. Liverani è unico nella scelta dei tempi, per gestire il gruppo con il sorriso e con i messaggi, forti. Con lui ho un grande rapporto, negli allenamenti sa pungolarmi; entrambi rosichiamo quando perdiamo nelle partitelle e lui ha decisamente ancora un piedino elegante".
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