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C'è una ipotesi che Alessio Farcomeni non si sente di scartare, che il focolaio di Bergamo sia avvenuto a causa della gara di Champions Atalanta-Valencia che si è giocata a porte aperte con la massiccia presenza di tifosi nerazzurri a San Siro:  "La differenza più importante riguarda il numero di persone contemporaneamente nello stesso luogo - spiega rispondendo ad una domanda se vale la pena riprendere a porte chiuse o aperte -, a poca distanza una dall’altra. È stata avanzata l’ipotesi, che non ritengo implausibile, che il terribile focolaio epidemico di Bergamo sia legato alla partita di Champions League Atalanta-Valencia. Fino all’arrivo di un vaccino senza dubbio giocherei a porte chiuse". Queste le parole dell'esperto di Statistica applicata alla Medicina e all’Epidemiologia pressol’Università di Roma Tor Vergata rilasciate al Corriere dello Sport: "Da un punto di vista di sanità pubblica non la ritengo una cosa impossibile", la domanda è se fosse possibile riprendere a giocare il campionato 2019/20. E poi prosegue: "È il momento in cui il numero di persone con l’infezione è massimo in Italia; il momento peggiore. Ma, dopo un periodo di alcuni giorni, il numero di persone infette comincerà a diminuire; cioè i nuovi contagi saranno sempre meno delle guarigioni e, purtroppo, anche dei decessi".
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