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Impera l'approssimazione riguardo all'emergenza procurata dal Covid-19. I bollettini delle 18.00 fatti dalla Protezione Civile, oltre a enumerare nuovi contagi, guariti e purtroppo deceduti, non forniscono altre risposte ad una popolazione oltremodo confusa. Più che l'attesa di dover stare a casa, praticamente senza aiuti per chi non ha lo stipendio fisso, nonostante l'ultimo decreto sia stato "poderoso" a parole, la paura è quella che si stia brancolando nel buio. Nessuno pretende i miracoli sulla creazione del vaccino in tempi strettissimi, la ricerca fa il suo lavoro e non ha la bacchetta magica, ma si vuol capire altro. Ormai anche i meno informati hanno capito che la "clausura" non è colei che sconfiggerà il virus ma dovrebbe servire a diluire il contagio, così da permettere agli ospedali di non andare in tilt, cosa che invece sta già accadendo, curando tutti. È proprio questo il punto: curando. Purtroppo ci sfugge il come. Come ci curano? Nessuno risponde. Ci accompagnano pregando che l'organismo del contagiato reagisca da solo al virus oppure si fa qualcosa? Veniamo al vero punto, che poi è più di uno e partiamo dall'ovvio: 1) quanto tempo ci vuole per procurare le mascherine ai sanitari ma anche ai cittadini. Mesi? 2) quanto tempo ci vuole per avere i tamponi magari unitamente a locali laboratori attrezzati per capire chi è contagiato e chi no? 3) quanto per avere respiratori che servono urgentemente nelle terapie intensive? 4) quanto tempo occorre per aprire ospedali anche nelle periferie e non soltanto eccellenze nelle metropoli. Altri mesi? Le domande da porre sarebbero innumerevoli ma ci fermiamo a queste quattro che racchiudono poche necessità e purtroppo non ci sono risposte. Vedete, non si chiede la Luna, nè ai cosiddetti "esperti" qualcosa di cui sono a tutt'oggi evidentemente "inesperti" ma qualcosa di concreto. Perchè nonostante la stragrande maggioranza della popolazione stia rispettando i decreti restrittivi (gli stupidi e gli egoisti ci sono sempre stati) parrebbe che l'Italia sia riuscita nell'impresa di superare come decessi una nazione come la Cina, con una popolazione di più di un miliardo e trecentomila abitanti, oltre 20 volte il nostro paese. Non è poco. Cosa stiamo aspettando?
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