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Damiano Tommasi in una intervista rilasciata a Il Messaggero ha parlato dei seguenti argomenti: ripresa del campionato, il possibile spostamento del torneo a giugno e del dialogo con i presidenti. Questo il pensiero del presidente dell’Assocalciatori: “Giocare il 7 e l’8 marzo è stato un errore, e io avevo cercato di farlo capire subito: la prossima volta il Governo non farà decidere chi non sa scegliere, e quando si tornerà in campo lo si farà nelle condizioni di massima sicurezza, ma anche l’annullamento del torneo non è da escludere. Fortunatamente la UEFA ha rinviato EURO2020, così abbiamo più tempo per provare a concludere. Sforare a luglio sarebbe un bel problema: ci sono contratti da rispettare e bilanci da presentare, quindi servirebbe una moratoria. Inoltre non si potrebbe nemmeno cominciare il nuovo campionato troppo in avanti, visto che, almeno l’anno prossimo, dovrebbero esserci gli Europei. Cosa penso dei presidenti dei club? Alcuni presidenti sono come i musicisti del Titanic: continuano a suonare mentre la barca affonda, non capendo che la situazione è seria. Riduzione degli stipendi? Non entriamo in trattative, ma ci sarà da capire se ci sarà qualcuno che vorrà approfittare della situazione: speriamo di trovarci a parlare con persone che vogliono il bene del nostro sistema-calcio. Il benessere economico del nostro mondo riguarda tutti, ma prima di sedersi attorno a un tavolo bisognerà valutare tempi e danni effettivi“. Sulla sua vita in quarantena spiega: “Al momento sono a casa con la mia famiglia, esco solo per fare le commissioni. Al momento ho una figlia che purtroppo si trova in Inghilterra per questioni di studio, ma spero riesca a raggiungerci presto“.
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