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Gigi Garzya ha parlato alla Gazzetta dello Sport dicendo la sua sul Lecce di Fabio Liverani. Cresciuto calcisticamente nel Lecce, debutta in Serie A con i giallorossi salentini nel 1985-1986. Nel 1988 si trasferisce alla Reggina, dove rimane un anno, il tempo di conquistare la promozione in Serie B prima di tornare al Lecce, in Serie A. Nel 1991 è ceduto alla Roma, nelle cui file gioca per tre stagioni da titolare, prima di trasferirsi alla Cremonese nell'estate 1994. Con i lombardi milita per due anni. Poi passa in Serie B, firmando col Bari e contribuendo immediatamente al ritorno dei pugliesi in Serie A. Garzya resta in Puglia per quattro stagioni e mezzo, di cui tre in massima serie, indossando la fascia di capitano fino al luglio 2000 quando viene messo fuori rosa, ufficialmente a causa di attriti con il tecnico Fascetti e il presidente Vincenzo Matarrese. Nel dicembre del 2000 rescinde consensualmente il contratto con la società biancorossa, firma quindi per il Torino in cui disputa poi tre stagioni, la prima in B e le altre due in A. Ha anche vestito le maglie di Grosseto e Taranto, con cui ha chiuso la carriera nel 2005. Questo il suo pensiero: "La fase difensiva deve funzionare già davanti all’area di rigore avversaria, quando gli attaccanti sono chiamati a pressare sul play. Nel Lecce i difensori sono protetti poco e male, così finiscono spesso per essere infilati. Più in particolare, ma non solo nella squadra di Liverani, mancano marcatori brevilinei, come ero io, oppure il grande Fabio Cannavaro, che hanno nella velocità l’arma migliore. Nel calcio moderno, con la rapidità di esecuzione degli attaccanti o dei trequartisti, sarebbe fondamentale disporre di almeno un difensore veloce. Continuo, comunque, a credere nella salvezza del Lecce. Certo, saranno determinanti gli acquisti in questa sessione del mercato”. Per l'ex Lecce si potrebbe cambiare modulo: “Con Donati e Calderoni, ma anche Vera se davvero ha qualità, e magari con l’inserimento delle nuove pedine a centrocampo, si potrebbe provare il 3-5-2, per essere più efficaci sulle fasce laterali, oppure anche il 4-4-2, perché in alcune partite si può dare più peso in avanti con la coppia Lapadula-Babacar. In ogni caso, il play, Tachtsidis o Petriccione, deve avere al suo fianco due cagnacci, che non danno respiro ai portatori di palla”. Garzya però aggiunge: “Ma con l’eventuale arrivo di Saponara, interprete perfetto da trequartista, penso che Liverani resterà sul 4-3-1-2. Fabio è stato uno straordinario giocatore di qualità, sa benissimo quali mosse fare per nascondere qualche limite tecnico a livello individuale. Nessuno più di lui conosce il Lecce. Ho fiducia, Liverani saprà conquistare la salvezza”.
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