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di Manuel Trovè No, non voglio parlare e iniziare a scrivere sul rapporto Conte-leccesi. No, a me non me ne frega niente, perchè a me di odiare non me ne frega un ***. Voglio parlare di un calciatore che con la sua grinta, la sua determinazione, la sua tenacia, insieme a una squadra, dall'inferno della serie C ci ha riportato in serie A, ma non solo. Un giocatore capace, nei movimenti tecnico, caparbio, mai domo. Un viso angelico, una persona per bene, un uomo che non si è mai tirato indietro davanti alle scelte di mister Liverani, a schierarlo trequartista o mezz'ala. Lui che non si era mai calato nel massimo campionato italiano, o meglio se l'aveva fatto con poche presenze con la maglia della sua terra, la maglia sarda. Eppure quest'anno con la maglia del Lecce, con il suo sudore, sta trascinando letteralmente una squadra. Però ora ti devo rimproverare un pò Marco, perchè nell'ultimo mese non mi sei piaciuto tanto, ma non è colpa tua se hai subito qualche infortunio ed è pure normale che qualche calo di concentrazione ci sia, sia da parte tua che di tutta la squadra. Ma noi leccesi lo sappiamo, siamo duri a morire. E allora cacciamo fuori le palle, per la gloria e l'onore di Lecce. E dopo 4 sconfitte consecutive, al Via del Mare arriva l'Inter di Antonio Conte. Tutti i pronostici ci davano per spacciati, "quisti incenu sicuru 3-4 a 0". Ma niente, niente da fare. Dopo aver fermato la Juventus, decidi con tutta la squadra che non deve passare neanche l'Inter. Ti sei emozionato dopo il goal, e hai fatto emozionare anche noi, anche me. Ci emozioniamo ancora perchè il calcio è questo, il Lecce è questo, e a Maggio vogliamo piangere di gioia. Spero di vederti e di vedervi così agguerriti come oggi, per tutte le restanti giornate di ritorno. Grazie Marco, grazie ragazzi, grazie mister. Dai ragazzi, regalateci un altro sogno.
Ciro e Michele, eroi senza tempo
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"