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Stavolta il Presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani usa parole severe ma giuste. Ha appena ascoltato l’intervista resa a Sky dal tecnico giallorosso e fa chiarezza su alcuni aspetti. Decide di richiamare tutti alle loro responsabilità, in campo e fuori. Queste le sue parole dopo il fischio finale, rilasciate al Nuovo Quotidiano di Puglia: “La sconfitta a Brescia è stata uno schiaffo in pieno viso, per noi, ma soprattutto per i tifosi. Se devo trovare qualcosa di buono di quel pomeriggio bresciano, è lo spettacolo sugli spalti dei nostri tifosi che ancora una volta ci avevano seguito in trasferta così numerosi, con i loro striscioni, con il giallorosso che si prendeva la scena, con quell'applauso e quell'incoraggiamento passionale, dall'inizio alla fine, nonostante lo spettacolo sul campo non fosse dei migliori”. Il presidente si rifiuta di entrare a gamba tesa sugli errori commessi dai singoli, come farebbe un buon padre di famiglia, ben consapevole che i primi a rammaricarsene saranno i diretti interessati e continua: ”Non mi piace e non serve entrare nei particolari. Quando si perde così, non perde un reparto o un singolo calciatore. Quando si perde così la responsabilità è di tutti, a cominciare dal presidente, da me e a scendere nella gerarchia della società e della squadra. Affrontavamo una squadra già più debole di noi nello scorso campionato che avremmo meritato di vincere da primi. Quest'anno la crescita dei giocatori della promozione e gli investimenti sulla rosa hanno reso il nostro organico ancora più competitivo, nonostante alcuni acquisti si siano rivelati non funzionali”. Preferisce ricordare a tutti quanto e come sia stata migliorata la squadra, soprattutto il reparto avanzato e non accetta che si possa dire che non abbia qualità “siamo chiari: quando è stata costruita la squadra si è deciso di investire in parte preponderante in attacco, che è adesso certamente più forte per qualità e quantità rispetto alle squadre del nostro livello. È stata una scelta tecnica condivisa, dal direttore sportivo e dall'allenatore. Questo ha portato ad avere meno ricambi negli altri settori. Si è ritenuto più logico l'investimento in attacco anche alla luce dell'impatto drammatico delle neo promosse negli ultimi anni. Per avere una batteria competitiva nei tre reparti è necessario salvarsi e costruire il tutto con pazienza nel corso degli anni”. Parole chiare, dirette, fanno intendere che nessuno oggi può cascare dalle nuvole, quando appena 3 mesi fa si era d’accordo nell’investire molto in attacco. Poi parla anche dei nuovi calciatori stranieri, appena arrivati e non ancora inseritisi nel calcio voluto da Liverani ma anche di BabacarBenzar, Vera o Shakhov sono giocatori che vengono da mercati stranieri e stanno facendo fatica a inserirsi nel nostro calcio. Si sono investite fior di risorse e dobbiamo ancora capire quanto possono dare. Discorso a parte merita Babacar che è stato un investimento importantissimo, voluto fortemente da Meluso e da Liverani. Si tratta di un ragazzo di qualità e serio, contrariamente alle apparenze. Si è fatto male da solo quando è andato a battere i rigori che non spettavano a lui ed ha creato situazioni che magari lo hanno condizionato. Ma i fischi del Via del Mare mi sono sembrati severi, perché il ragazzo in difficoltà va aiutato e noi ultima società del Sud in serie A non possiamo permetterci di perdere un simile investimento. A Brescia Balotelli, nonostante i suoi atteggiamenti in campo non sempre positivi, viene incoraggiato. Noi abbiamo bisogno del migliore Babacar per salvarci, con l'aiuto di tutti”. Poi attacca sulle parole che il tecnico giallorosso ha pronunciato a Sky, relative alla qualità dell’organico e probabilmente queste lo hanno infastidito anche più della sconfitta: “Rispetto il lavoro del mister. Ma penso sia giusto parlare della qualità come un problema quando magari si incontra il Cagliari, non contro il Brescia. La squadra, grazie al lavoro del mister e la voglia di sacrificarsi dei calciatori ha una classifica che la colloca allo stesso livello di squadre che da anni consolidano in A il loro progetto tecnico. Un discorso pazzesco che però non vale rispetto al Brescia che non ha più qualità di noi”. Il Presidente spende due parole anche per fare chiarezza sulle voci di mercato e sugli ottimi rapporti tra la società del Lecce e quella del suo amico Giulini a CagliariCredo che sia problematico l'arrivo di Ionita, considerato che sta sempre giocando con la squadra sarda. Il mercato è un affare che riguarda il direttore sportivo, il quale deve collocare molti nostri giocatori inutilizzati, non possiamo permetterci una rosa di 40 calciatori. Si tratterà prioritariamente di collocare gli esuberi. In quanto a Meluso, il comportamento dei giocatori acquistati per la B e che stanno facendo molto bene in A rende ancora più positivo il mio giudizio sul suo lavoro nella scorsa stagione. Quest'anno forse qualche errore può essere stato compiuto, c'è il tempo per rimediare perché si tratta di piccoli investimenti e non di stravolgimenti». Bastone e carota riservati anche all’operato del Direttore Sportivo, insomma. Un’ultima battuta sulla partita persa e sull’episodio da rigore nei primi minuti di partita, protagonista Lapadula “è vero. Forse avrebbe cambiato il corso della gara, forse no. Noi abbiamo il nostro stile. Non credo che le piazzate sui giornali paghino, anzi sono controproducenti. Così dovrebbe essere. Adesso il pensiero è al Bologna domenica e poi all'Udinese, alla ripresa post natalizia. Due gare consecutive in casa che possono darci i punti per arrivare al giro di boa con un bottino impensabile. Bisogna essere umili ed affamati in tutte le componenti”. Conclude con un pensiero “salutare” per tutti quei tifosi che non sono soddisfatti e storcono un po’ il naso: "A chi la serie A ha fatto venire la puzza sotto il naso consiglio un esercizio che funziona: guardare una qualsiasi partita di Lega Pro, girone C. Aiuta molto”.
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