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La Serie A e Filippo Falco, un sogno che è diventato realtà ma che è svanito troppo presto e che, solo adesso, può finalmente realizzarsi, questa volta con una maglia particolare, quella del suo Lecce. Il trequartista di Pulsano ha cercato, in queste stagioni, di ritornare nella massima serie italiana, dopo averla solo assaggiata con il Bologna, durante la stagione 2015/2016. Con i felsinei, infatti, Pippo, questo è il nome con il quale lo chiamano i compagni di squadra, ha collezionato solo 9 presenze, per un totale di 212 minuti giocati. Nonostante l’investimento fatto dalla società rossoblu, il tecnico Donadoni lo ha utilizzato con il contagocce, non permettendogli di maturare in un campionato difficile quale la Serie A. Falco, negli anni, è sceso di categoria alla ricerca di una piazza che lo consacrasse e con la quale potesse ritornare a giocare il massimo campionato. La vittoria della serie cadetta con il Benevento, però, non gli ha permesso di realizzare il suo sogno. Sebbene quella stagione sia risultato decisivo al raggiungimento della promozione dei giallorossi sanniti, Falco non ha ottenuto la riconferma, vedendo nuovamente svanire quella A tanto sperata. La scorsa stagione, spinto anche dalla voglia di ritornare a vestire la maglia giallorossa e riappacificarsi con quelli che sono stati da sempre i suoi tifosi, il “Messi del Salento” è tornato a casa nel suo Lecce. Le aspettative iniziali erano quelle di una squadra alla ricerca di una salvezza tranquilla in un campionato pieno di corazzate ed ottimi giocatori. La realtà è stata diversa, facendo vivere al Lecce ed a Falco una stagione da incorniciare, culminata con la promozione in Serie A, ottenuta per altro senza play off, e condita da 7 goal e 10 assist in ben 31 partite disputate. Adesso per il classe '92 è arrivato il momento di dimostrare il suo valore nei grandi palcoscenici del calcio nazionale. 27 anni rappresentano l’età della maturazione, quella nella quale non sono previsti più errori. Falco sa di non poter sbagliare ma è consapevole anche della stima di Liverani, mister che ha saputo coccolarlo e trovargli la giusta collocazione tattica. Lecce non vede l’ora di tornare ad emozionarsi grazie al suo mancino ed alle sue serpentine, la sua qualità è da Serie A, è ora di farlo vedere a tutti.
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