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In questi giorni ci sono arrivate diverse mail da parte di tifosi del Brescia. Qualcuno ha usato la sua ignoranza per insultarci, altri hanno fatto sfoggio della loro esuberanza per far valere le proprie ragioni. Tra questi c'è stato un tifoso, che chiameremo Carlo per mantenere l'anonimato, che ha provato a farsi sentire in maniera garbata e per questo abbiamo deciso di dargli spazio pubblicando la sua lettera. Sig.ri buongiorno, sono un tifoso del Brescia abbonato da 19 anni, scrivo questa mail in risposta al "grande scandalo" che sta suscitando il coro "terù terù" lanciato da Leonardo Morosini durante i festeggiamenti sotto la nostra splendida curva. P.S. mia moglie è Salentina. Vorrei spiegare brevemente come si sono svolti i fatti. "Dopo aver ricevuto il megafono dai tifosi alcuni giocatori hanno iniziato a lanciare qualche coro per partecipare attivamente alla festa del popolo bresciano (Alfono ne è stato il mattatore tirando fuori il meglio di sé). Quando Torregrossa si è impossessato del megafono ha fatto partire il coro "E chi non salta è un bergamasco" e tutta la squadra, vuoi consciamente o inconsciamente, ha fisicamente impedito ha Morosini di saltare essendo lui bergamasco di nascita (ma col tempo diventato Bresciano d'adozione e tifoso della Leonessa); a quel punto il Moro ha fatto partire il coro "terù terù" con il diffusore ancora tra le mani di Torre e tutta la squadra, consciamente o inconsciamente, ha iniziato a schiaffeggiarlo sulla testa tra le risate generali di tutto il gruppo e dei tifosi." Questo è quello che realmente è accaduto. Raccontato l'increscioso "delitto" vorrei invitare gli organi di stampa italiani a smetterla di gonfiare e creare casi ad arte ingigantendo la goliardia ed il campanilismo che fanno parte del mondo del pallone, ci sono e ci saranno sempre. Non è possibile che in tutte le occasioni in cui viene detto qualcosa fuori dal coro o leggermente sopra le righe, in modo comunque spiritoso e con toni del tutto scherzosi, perché comunque si evince chiaramente che i toni ed i modi erano tutt'altro che seri, si venga etichettati come razzisti, si crei ciò che non esiste e si fomenti qualcosa che comunque non c'è. Cosa dovremmo dire allora noi Bresciani al sud al grido di "polentoni", "andate a lavorare", oppure al coro che solo a dirlo scoppi a ridere "paga le tasse bresciano paga le tasse"? Sono stati molto più intelligenti i napoletani con lo striscione nella loro stessa curva "noi non siamo napoletani". Basta per favore basta, e fatevi qualche risata ogni tanto. E comunque siamo in serie A!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Grazie per l'attenzione, forza Brescia!  
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