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La partita di domani pomeriggio tra Lecce e Carpi rappresenta uno snodo cruciale per il campionato e le ambizioni di entrambe le squadre. Il Lecce necessita di una vittoria scaccia malumori e soprattutto ha bisogno di tre punti fondamentali alla rincorsa promozione diretta. Gli emiliani, dal canto loro, arrivano a Lecce con l’esigenza di provare il colpaccio, vincendo al “Via Del Mare“ contro una compagine quasi imbattibile tra le proprie mura. L’ultima volta che il calendario ed il destino hanno messo contro le due formazioni nel Salento risale al 16 Giugno 2013, una data dolorosa e indimenticabile per tutto il popolo giallorosso. Oggi, a distanza di sei anni, vogliamo ricordare quel giorno ed in particolare il protagonista indiscusso di quella gara, Mehdi Kabine. L’attaccante marocchino, infatti, fu l’autore della punizione che, di fatto, promosse il Carpi, facendo sprofondare la squadra dell’allora Presidente Tesoro, condannandola ad un altro anno di Lega Pro. A dire il vero, il tiro del centravanti classe '84 non fu propriamente irresistibile, ma l’apertura della barriera permise alla sfera di passare tra le maglie giallorosse ed infilarsi in rete, alle spalle di un incolpevole Benassi. Kabine ha sempre detto di aver vissuto, quel giorno, l’emozione più grande della sua carriera. Cresciuto nel Treviso, infatti, il bomber di Casablanca non è mai andato oltre la terza serie italiana, ottenendo meno di ciò che meritava per qualità e talento. Le esperienze più stimolanti, oltre che la parentesi Carpi, sono state senza dubbio quelle di Rimini e Trieste, due piazze gloriose e ricche di storia. Dopo il goal ai salentini, nonostante il trasferimento in Spagna, non ha mai ottenuto la chiamata di club di Serie B, probabilmente poco attenti al suo talento. Adesso Kabine illumina la scena nel girone C di Serie D, con la maglia del Cjarlins Muzane. I suoi goal, 14 in questa stagione, gli hanno permesso anche di rientrare nella graduatoria per il pallone d’oro di Serie D, un riconoscimento prestigioso che l'attaccante in questione meriterebbe, quantomeno per la classe che lo contraddistingue. Le strade di Lecce e Medhi, dopo quel caldo pomeriggio di Giugno, non si sono più incrociate. Nella storia dei giallorossi è inciso anche il suo nome, la firma  di un giocatore che con una punizione ci ha fatto capire quanto fosse difficile uscire da quelle sabbie mobili.

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