header logo
Ci sono delle novità per quanto riguarda la Serie A: da quest'anno infatti le Società sono obbligate a pubblicare sul sito ufficiale il proprio bilancio anche quando il club non sia quotato in borsa. Questo avviene già in Spagna per effetto della legge sulla trasparenza. L'obbligo è stato posto dal nuovo Manuale delle Licenze UEFA approvato lo scorso 18 Dicembre dalla FIGC. Tra gli obblighi anche l'onere di pubblicare i rapporti esistenti con i vari procuratori. In quest'ottica si sono già adeguate Fiorentina e Atalanta. In particolare i nerazzurri hanno chiuso il 2018 con ricavi pari a 155 milioni di euro evidenziando una crescita dai 147 milioni dal 2017. In termini di plusvalenze sono passati da 46 milioni a 24, ma su questo dato incidono i 20 milioni per la cessione di Gagliardini all'Inter mentre in termini di ricavi dai prestiti sono saliti da 6 a 13 milioni grazie a Kessie (7,6) e Cristante (2,5). A questi si aggiunga la partecipazione all'Europa League valsa 6,1 milioni (8,8 nel 2017), le sponsorizzazioni 14,9 milioni e i diritti tv 47,7 milioni. Si completi il discorso con l'ottima posizione della Dea in campionato e si ponga dunque il club bergamasco come un punto di riferimento per i piccoli club che vogliono fare calcio in maniera oculata, attenti sia alle finanze che all'aspetto sportivo, e vogliono mantenere nel tempo un certo standard qualitativo. Il Lecce al momento sembrerebbe proprio tendere verso questo modello. Le spese oculate, lo sguardo al settore giovanile (da quest'anno in particolare), il parco giocatori della prima squadra ringiovanito e di proprietà, le giovani scommesse, l'allenatore che propone calcio e che valorizza al meglio le sue risorse. Tutto questo dopo aver speso circa 12 milioni negli anni passati per tornare nella serie cadetta. Ora servirà almeno un altro triennio per rendere oro tutto quello che luccica oggi. Pensiamo ai giocatori del settore giovanile che devono formarsi, pensiamo ai giocatori della prima squadra che possono valorizzarsi ancora di più dopo campionati di vertice e/o promozioni in A, pensiamo a nuovi introiti che possono dare nuove opportunità ad un gruppo di soci vessato negli anni dall'assillo di dover spendere per uscire fuori da un incubo fatto di debiti pregressi, parco giocatori da rifondare e pesanti campi della Serie C. Pensando a questa stagione, nella quale il Lecce ha avuto ricavi per 10 milioni circa (di questi più o meno ci sono 1,2 milioni i diritti tv), ma un ingente esborso di denari per rivoluzionare la Rosa, si potrebbe immaginare una prossima stagione in crescita. Una crescita che tenderà al pareggio di bilancio con 10 milioni in termini di ricavi e 10 in termini di spese. E sempre che la categoria sia ancora quella cadetta. Il senso però sarà proprio quello di valorizzare i profitti, evitando spese pazze in fase di calciomercato, puntando su calciatori giovani e di prospettiva, su un settore giovanile che possa essere un serbatoio di talenti, e su un allenatore capace di divertire e portare a casa risultati. In questa ottica il rinnovo di Fabio Liverani si pone come elemento cardine per dare vita ad un nuovo ed entusiasmante progetto.
Ciro e Michele, eroi senza tempo
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"