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Oggi è un giorno importante, è il 111° anniversario dalla nascita del Lecce, la nostra passione più grande. Abbiamo deciso di celebrare questa magica data a modo nostro, nella maniera più romantica che conosciamo, elencandovi tutti i motivi per i quali siamo innamorati dei nostri fantastici colori:
  1. Per la nostra maglia, sacra ed amata maglia, ciò che più di tutto ci sta a cuore.
  2. Per il “ Via Del Mare “, impianto magari vecchio, da rimodernare ma dal sapore di casa.
  3. Per la Curva Nord, cuore pulsante del tifo leccese, luogo nel quale tutti, almeno una volta, abbiamo cantato a squarciagola l’amore per il Lecce.
  4. Per la nostra storia, gloriosa e ricca di partite storiche. Poche società possono vantare 111 anni di vita.
  5. Per la nostra città, che grazie al Lecce è conosciuta in tutto il mondo.
  6. Per il Salento, una penisola magica della quale è difficile non innamorarsi.
  7. Per la prima promozione in Serie A del 1985, motivo di orgoglio per una città fino ad allora quasi sconosciuta.
  8. Per la prima salvezza in Serie A nella stagione 1988 – 1989, dimostrazione che il lavoro paga sempre, anche quando i soldi non sono tanti.
  9. Per la doppietta di Vasari e la rimonta contro la Lazio nella stagione 2000 – 2001. Due goal nel secondo tempo che valsero una salvezza difficile ma meritata.
  10. Per i sei anni di Serie C, infiniti, duri e beffardi. Ne siamo venuti fuori come al solito perché il Lecce è come il vento, si può rallentare ma mai fermare.
  11. Per il palo di Beretta contro il Frosinone. Eravamo in vantaggio, quel goal avrebbe cambiato la storia ma sappiamo tutti come è andata.
  12. Per il primo goal di Fabrizio Miccoli sotto la Nord. Era contro il Prato, c’era poca gente ma non conta, l’emozione di quella rete resta indimenticabile.
  13. Per Lecce – Carpi. La partita, il pareggio, la barriera che si è aperta e l’invasione finale. Cicatrici nel cuore di tutti, giornate da dimenticare per tutto.
  14. Per le punizioni di Andrea Zanchetta e David Sesa. Diverse nell’esecuzione, simili nella realizzazione.
  15. Per Lorusso e Pezzella, bandiere immortali, scomparse troppo presto a causa di un incidente stradale. Quest’anno, ancora una volta, è arrivato un segnale dal cielo nella sfida contro il Carpi, nessuno potrà mai dimenticarli.
  16. Per i nostri colori: il giallo ed il rosso. Vederli è un colpo al cuore. Risplendono sul verde dell’erbetta del terreno di gioco, rappresentano il Salento.
  17. Perché il Lecce è qualcosa che può diventare magico, e che, come dice la Nord, “ magico diventerà”.
  18. Per Chevanton e Giacomazzi, campioni uruguaiani, arrivati giovanissimi al Lecce ed eletti idoli a vita dai tifosi.
  19. Per le sassate di Marco Mancosu che anche quest’anno ci stanno facendo sognare. Lui carica il tiro e noi, sul divano o allo stadio, iniziamo ad alzarci in piedi. Tira Marco e non fermarti mai.
  20. Per “ Mieru, pezzetti e cazzotti “ un inno tutto salentino, da cantare come segno di riconoscimento.
  21. Per i derby pugliesi, ultimamente parecchi in Serie C. Foggia, Taranto, Andria, Bisceglie, Monopoli, abbiamo perso e vinto contro chiunque, poi per fortuna siamo andati via da quell’inferno.
  22. Per Bari – Lecce 0 a 4. Un derby storico, irripetibile. Una vittoria schiacciante, il regalo di Natale che nessuno si sarebbe aspettato.
  23. Per il coro “ de Lecce simu simu “. La Curva parte ed il resto dello stadio la segue a ruota e ciò, purtroppo, succede raramente.
  24. Per la vittoria del Massimino di Catania, in rimonta nel finale. Lodi in porta e Di Michele che più lesto di tutti mette in rete una palla vagante, alimentando le speranze di salvezza.
  25. Per Roma – Lecce 2 a 3. Noi eravamo in B, loro pronti alla festa per lo scudetto. Noi vincemmo, loro ancora piangono.
  26. Per la coppia da goal Francioso – Palmieri. Due che insieme hanno fatto le fortune del Lecce, conquistando una doppia ed incredibile promozione dalla C alla A.
  27. Per Juve – Lecce 3 a 4. Era il 25 Aprile, passammo sotto ma poi Konan decise di far vedere al mondo intero quanto fosse forte. Seminò avversari e batté Buffon 2 volte, entrando di diritto nella nostra storia.
  28. Per i rigori di Alessandria. Il palo interno e goal di Nicco ed il palo pieno di Ciancio. Le lacrime di Pacilli erano le nostre lacrime. Da lì è iniziato un nuovo ciclo che ci auguriamo duri per parecchio tempo.
  29. Per il goal di Vugrinec a San Siro contro l’Inter. Il croato fece impazzire il gremito settore occupato dai tifosi salentini, quella fu l’ultima vittoria del Lecce a Milano contro i nerazzurri.
  30. Per il tacco di Max Tonetto, sempre contro l’Inter, la settimana dopo la storica vittoria contro la Juventus. Era l’inter di Adriano e Vieri ma quel Lecce non aveva paura di nessuno.
  31. Per la Primavera di Roberto Rizzo. Da quella squadra sono venuti fuori tanti talenti che hanno avuto la capacità di imporsi sia in prima squadra che in altre società
  32. Per la Gazzetta dello sport che titolava “ Forza Toro, L’Italia è con te”. Tra Torino e Lecce tutti avrebbero voluto la salvezza dei granata. Nessuno, però, aveva fatto i conti con il Lecce di Mazzone.
  33. Per tutti i goal segnati all’ultimo minuto, quelli che ci hanno fatto abbracciare il vicino di posto allo stadio senza nemmeno conoscerlo o svegliare il vicino di casa.
  34. Per tutti i goal subiti all’ultimo minuto, quelli che ci hanno fatto disperare perché incassati quando l’obbiettivo sembrava raggiunto.
  35. Per le rimonte che abbiamo subito, come quella a Benevento di questa stagione. Per quelle vittorie sfuggite a causa di un calo fisico o di attenzione, nonostante un buon vantaggio.
  36. Per le rimonte che abbiamo fatto, come quella contro il Livorno qualche giornate fa. Juve Stabia, Reggina e Livorno, oramai sta diventando una consuetudine rimontare dal doppio svantaggio.
  37. Per il “ ci nu zumpa e nu barese “ cantato nei momenti di festa, magari dopo una vittoria importante ai fini dell’obbiettivo finale.
  38. Per le promozioni o salvezze festeggiate nell’anfiteatro, con il profumo acre dei fumogeni nei polmoni ed il cuore pieno di felicità.
  39. Per il cucchiaio parato da Vincenzo Sicignano a Francesco Totti, durante un Roma – Lecce spettacolare e rocambolesco.
  40. Per Vucinic e Bojinov, talenti arrivati giovanissimi nel Salento. Il primo ha vissuto una carriera importante,vincendo anche uno scudetto. Il secondo non ha rispettato le attese anche se il fiuto del goal non lo ha mai perso.
  41. Per tutte le volte in cui siamo stati danneggiati da arbitri o guardalinee. Non crediamo nella malafede dei direttori di gara ma in alcune occasioni quei punti, per via di errori arbitrali, hanno fatto la differenza.
  42. Per la prima partita vista al Via Del Mare. La prima volta non si scorda mai, perché è grazie a quella che ora siamo innamorati di questa maglia.
  43. Per il primo abbonamento, magari acquistato con i soldi ottenuti dal primo lavoro. La soddisfazione di quel regalo fatto a se stesso è difficile da capire se non ami quei colori.
  44. Per tutte le volte in cui abbiamo litigato con partner, genitori o parenti, perché quel compleanno o quella comunione coincidevano con la partita del Lecce.
  45. Per tutte le volte in cui abbiamo litigato contro chi si vantava di conoscere la verità. “ Non vogliono salire in B” dicevano, si sbagliavano e noi lo sapevamo.
  46. Per la sciarpa che indossiamo ogni volta prima di recarci allo stadio. Per quella che mettiamo sulla tv prima di vedere la partita o per quella che portiamo con fierezza quando usciamo. È la nostra armatura prima di andare in battaglia, sportiva si intende.
  47. Per la maglietta del nostro beniamino, che tanto gelosamente conserviamo nel cassetto o indossiamo nelle partite con gli amici.
  48. Per la prima trasferta, in pullman o in macchina, con amici o semplici conoscenti. Tutti con lo stesso unico denominatore: l’amore per il Lecce.
  49. Per le amicizie vere e durature che sono nate sui quei gradoni e che durano per una vita intera.
  50. Per la vittoria che ogni volta pronostichiamo prima della gara. Che siate scommettitori o no poco importa, se vi chiedono cosa farà il Lecce direte sempre che ne uscirà vincitore.
  51. Per Sampdoria – Lecce e le zampate di Di Michele ed Olivera che significarono vittoria per noi e disperazione per i blucerchiati.
  52. Per il tiro di Chevanton contro il Napoli che ci lasciò tutti con il fiato sospeso ed il goal di Boselli, la sera stessa, al minuto 96 nel derby della Lanterna.
  53. Per il gioco spettacolare di Zeman, quel 433 super offensivo. Il suo Lecce, nell’anno di Serie A, dava spettacolo, regalando emozioni e batticuore alla sua gente.
  54. Per Muriel e Cuadrado, colombiani dalla velocità e dalla tecnica ineguagliabile. Le loro carriere hanno preso il volo in altri lidi, ma l’esperienza salentina è servita ad entrambi per farsi conoscere dal grande pubblico.
  55. Per la solita domanda che tutti ci fanno: “ Tifi Lecce e poi?” e poi nulla, solo il Lecce.
  56. Per chi è nato qui e non ama la squadra della sua città, rinnegandola e tifando per le strisciate del Nord. Una Champions non varrà mai quanto una nostra vittoria.
  57. Per Serse Cosmi, allenatore sanguigno e verace. Le sue lacrime dopo la sconfitta con la Fiorentina rappresentano l’uomo che è ed il suo attaccamento a questa terra.
  58. Per la cordata di soci che ci ha tirato fuori dai guai in un momento difficile ed economicamente incerto.
  59. Per il padre, la madre o il nonno che ci hanno trasmesso questa passione. Qualcuno è volato in cielo mentre qualcun altro è ancora qui con noi a fare il tifo.
  60. Per il 29 Aprile 2018, una data impressa nella nostra storia. La B riconquistata, la fine di un incubo infinito, c’è anche chi quel giorno ha voluto imprimerlo sulla propria pelle.
  61. Per Delio Rossi, altro storico allenatore giallorosso. Con lui abbiamo vissuto annate storiche e vinto partite incredibili, rimontando anche le big della Serie A.
  62. Per la possibilità che abbiamo di vedere, conoscere e avvicinare i nostri giocatori. Pensate ai tifosi di Juve, Milan o Inter che vedono i loro calciatori solo poche volte all’anno. Noi li abbiamo a due passi e possiamo caricarli a dovere prima di ogni gara.
  63. Perché se tifi Lecce sai a cosa vai incontro. Il Lecce è un po’ come chi lo tifa, non il più forte ma il più determinato.
  64. Perche non siamo mai stati schiavi del risultato. Abbiamo applaudito dopo brucianti sconfitte e intonato cori di incoraggiamento in periodo difficili. Impegno e serietà, queste sono le caratteristiche che i tifosi del Lecce apprezzano.
  65. Perche abbiamo accettato di buon grado la Serie C, seppur il processo sia stato sommario ed il Lecce abbia giocato il ruolo di capro espiatorio del calcio italiano.
  66. Perché non abbiamo mai vinto uno scudetto ma siamo in 10000 ogni partita lo stesso.
  67. Perche ci eravamo innamorati perdutamente della classe cristallina di Cimirotic, talento incredibile fermato solo dagli infortuni.
  68. Perché questa tifoseria è magica e tutti i calciatori che vengono a giocare da noi fanno fatica ad andare via.
  69. Perché ogni volta che raggiungiamo un obbiettivo lo facciamo sapere al mondo intero, mettendo un vessillo giallorosso su ogni balcone, in qualsiasi parte del mondo ci troviamo.
  70. Per Checco Moriero, leccese vero ed amante dei nostri colori e della nostra città.
  71. Per il bagno in Piazza Mazzini ogni volta che c’è qualcosa da festeggiare.
  72. Per tutti i riti scaramantici che abbiamo prima di ogni partita.
  73. Per Lorenzo Stovini, un muro umano, idolo per i bambini leccesi che nei primi anni del 2000 avevano il sogno di diventare difensori.
  74. Per il goal di Conticchio nel Derby contro il Bari che gli valse la carica di “ sindaco “ di Lecce a vita.
  75. Per Checco Lepore e la sua fascia di capitano, portata sempre con rispetto verso la tifoseria e grande orgoglio.
  76. Per Francisco Lima e le pazze parate contro la Reggina, in un match dai contorni leggendari.
  77. Per la Serie B vinta con De Canio. In quella stagione il Lecce doveva salvarsi e poi riuscì a salire, questo vi ricorda qualcosa?!
  78. Per il Dottor Palaia, professionista serio e competente sempre al servizio dei colori giallorossi.
  79. Per la rovesciata di Defendi in un Ascoli – Lecce indimenticabile. La palla arrivò sul suo piede, era il 93°, il settore ospiti esplose.
  80. Per le lacrime dopo Chievo – Lecce, ultima partita in Serie A della nostra storia. Sapevamo che qualcosa stava per succedere, non pensavamo che sarebbe stato cosi difficile ritornare nel calcio che conta.
  81. Per Di Francesco e Prandelli, tecnici capaci, arrivati troppo giovani ed inesperti in una piazza esigente come la nostra.
  82. Per i play off, alcune volte utili per salire di categoria, altre volte teatro di brucianti finali di stagione.
  83. Per Barbas e le sue punizioni forti e precise. Chi scrive non ha avuto il piacere di vederlo giocare, ma gli aneddoti su di lui bastano per capire che tipo di giocatore fosse.
  84. Perché per anni abbiamo rappresentato il meridione e siamo stati l’orgoglio del Mezzogiorno di Italia.
  85. Per Capitan Piangerelli, metronomo e regista di uno dei centrocampo più forti della nostra storia.
  86. Per i soliti 10000 che sempre ti hanno amato e sostenuto, in ogni momento, anche nell’inferno della Serie C.
  87. Per chi è lontano e nel Lecce e grazie al Lecce respira aria di casa, quella che ti fa ripensare alle origini.
  88. Per chi ha insegnato ai propri figli cosa significa amare questa maglia. I bambini amano le grandi squadre ed i grandi campioni ma i piccoli tifosi giallorossi sanno che tifare Lecce vale doppio.
  89. Per le coreografie della Curva Nord. Chiunque di noi, sul cellulare o nella propria camera, ha una foto con una sciarpata o uno striscione di quella magnifica curva.
  90. Per le incornate di Andrea La Mantia,sempre più idolo indiscusso dei tifosi salentini.
  91. Per la classe e la qualità di Pedro Pablo Pasculli, un campione del mondo con il Lecce tatuato nel cuore.
  92. Per il goal di Bertolacci a Torino contro la Juve che quasi costava uno scudetto al non tanto amato Antonio Conte.
  93. Per Fabio Liverani, tecnico serio e preparato. Arrivato a Lecce in punta di piedi, è stato l’unico a riuscire a vincere la Serie C dopo tanti vani tentativi.
  94. Per Lecce – Palermo 3 a 0, una partita indimenticabile, lo stadio cosi pieno e gonfio d’amore non lo abbiamo più visto.
  95. Per Sergio Vantaggiato, giornalista appassionato e grande tifoso del Lecce, volato in cielo troppo presto.
  96. Per l’invasione in quel di Cesena nella stagione 1996 – 1997. Eravamo più di 10000,il Lecce, come spesso è accaduto nelle partite che contano, giocava praticamente in casa.
  97. Per Lazio – Lecce 3 a 3, con Zeman in panchina e Babu a dominare la scena.
  98. Per Lecce – Lazio 5 a 3, con un Via Del Mare gremito e un Vucinic in formato fenomeno.
  99. Per il sogno che quest’anno tutti abbiamo ma nessuno ha il coraggio di dire. Una lettera e vecchie emozioni, bisogna provarci.
100)Per il derby perso in casa contro il Bari che ci costò la promozione diretta con Papadopulo in panchina. Ripartimmo e vincemmo i play off, con calma e con un ambiente positivo. 101)Per le notti insonni passate prima dei grandi appuntamenti o dopo le nostre storiche partite. Nel bene e nel male ci sono sere in cui il Lecce ci ha tolto il sonno 102)Per l’ansia pre partita. Quella sana, quella che ti fa andare allo stadio due ore prima della gara perché quei 90 minuti diventano il tuo unico pensiero. 103) Per i cori cantati sotto la doccia, perché il Lecce è una parte di noi e nessuno potrà mai cambiare ciò 104)Per gli autografi dei nostri giocatori giallorossi preferiti, conservati ed adorati come reliquie. 105)Perché da bambini tutti avevamo solo un sogno: giocare nel Lecce, segnare un goal sotto la Nord, magari nel derby, in pieno recupero. 106)Per il colpo di testa di Chevanton al Tardini contro il Parma, in una fredda sera di Febbraio. Quel goal allo scadere valse 3 punti utili alla rincorsa salvezza. 107)Per il colpo di testa di Armellino contro la Paganese. La rete più importante della nostra storia recente 108) Per ogni periodo poco fortunato, in cui le partite del Lecce erano l’unica valvola di sfogo 109) Per le intemperie che abbiamo sfidato per esserci. Pioggia, neve, vento non è mai importato, i ragazzi avevano bisogno di noi 110) “Perché il Lecce è la squadra che amiamo e di tutto il resto ce ne freghiamo..” 111) Perché quando abbiamo iniziato a scrivere i primi motivi arrivare a 111 sembrava impossibile. Adesso che il traguardo è stato raggiunto ed il percorso è stato compiuto ci sembra quasi di aver tralasciato qualcosa, tante sono le emozioni che ci hai regalato in questi anni. Non guardare al passato ma tienilo a mente. Tu sei noi, noi siamo te, portaci lontano. Tanti auguri folle amore nostro.
Ciro e Michele, eroi senza tempo
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"