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Da quando seguiamo il Lecce abbiamo visto goal belli, bellissimi, importanti, alcuni di questi decisivi, altri segnati nei minuti finali. Il goal è il momento per il quale si va allo stadio, grazie al quale si vedono le partite. È una gioia pura, senza filtri, ci sei solo tu e quella palla che varcando la rete ti fa urlare al cielo la tua felicità. Nel momento del goal siamo tutti uguali: esultiamo, alziamo le braccia al cielo, probabilmente è uno dei momenti di condivisione più forte ed intenso che viviamo nella nostra vita. Le partite di calcio non sono solo semplici partite di calcio, almeno per noi che proviamo ogni giorno a raccontarle. Ci sono momenti, attimi, in cui un goal, una semplice rete, magari banale per molti, assume per altri un valore inestimabile, cancellando tutto d’un colpo delusioni e sconfitte. È successo così anche a noi, o meglio, a quelli che la mattina a colazione mangiano pane e Lecce, seguendo le sorti della squadra in ogni momento, non solo quando si trova al quarto posto in classifica in Serie B. Un goal, dunque, il goal per eccellenza, quello segnato il 29 Aprile 2018, una data storica, tatuata nel cuore di tutti i tifosi salentini. La spizzata di Armellino ci ha restituito 6 anni di vita persi dietro ad un campionato beffardo, infame ed, a volte, ingiusto. Un semplice colpo di testa ha ridato entusiasmo ad una piazza magnifica, facendola ripartire dalle sue ceneri. Non possiamo, quindi, non essere particolarmente legati al giocatore che quella marcatura l’ha siglata, facendoci vivere un giorno difficilmente dimenticabile. Marco Armellino è il protagonista della nostra storia, un giocatore che da oggi non vestirà più la maglia giallorossa ma che, in ogni caso, ha dato tanto alla causa, entrando nel cuore di tutti. Al suo arrivo è stato annunciato come il grande colpo dell’estate, quel centrocampista in grado di coniugare al meglio qualità e quantità, caratteristiche difficili da trovare in Serie C. 44 presenze condite da 4 goal e 3 assist rappresentano un ottimo bottino per un calciatore sprecato per la terza serie del calcio italiano. Dopo un avvio difficile, a causa di un problema fisico, anche in questa stagione ha dimostrato di poter lottare per un posto da titolare, guadagnandosi una maglia nel finale del girone di andata. Adesso c’è il Monza di Berlusconi e Galliani, compagine ambiziosa, alla ricerca di elementi di sicuro affidamento per arrivare nel più breve tempo possibile nella serie cadetta. Noi, a malincuore, lo abbiamo salutato anche se difficilmente lo dimenticheremo. Il centrocampista ex Matera con quel goal ha fatto la storia del Lecce, con quel colpo di testa ci ha riportato quasi in paradiso, quasi, perché più in alto si può ancora arrivare.
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